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Bambino di undici anni con QI di 146: potrebbe diplomarsi a 16 anni

di Francesco Ferri

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Un ragazzino di appena 11 anni del comune leccese di Galatone potrebbe rivelarsi un futuro genio assoluto. Come riportato da Sky TG 24 pur avendo appena terminato la scuola elementare, attualmente frequenta dei corsi delle scuole superiori grazie ad un piano didattico personalizzato. Il motivo? Il suo incredibile quoziente intellettivo pari a 146.

Un piano didattico ad hoc

Il ragazzino in questione, di nome Giulio, è affetto da sindrome di Asperger. Concluse le scuole elementari ha subito intrapreso un particolare percorso scolastico che gli permetterà di diplomarsi presso l’Istituto di Istruzione Superiore Enrico Medi di Galatone a soli 16 anni. “All’inizio ero un po’ spaventato ma felice“. Ha raccontato lo stesso ragazzino “Ma mi hanno accolto tutti benissimo, anche se i ragazzi più grandi erano straniti nel vedere un bambino che sedeva al loro stesso banco“. Giulio è il primo bambino in Italia ad aver intrapreso un piano didattico personalizzato presso un istituto superiore che gli permetterà, pur frequentando le scuole medie per i prossimi tre anni, di seguire corsi personalizzati. In particolare ore di algebra previste nel biennio delle scuole superiori.

Quoziente intellettivo da genio

Alla base di questo particolare piano studiato ad hoc per il ragazzino ci sarebbe proprio il suo quoziente intellettivo elevatissimo, ben 146 punti. Il suo sogno è quello di diventare un ingegnere informatico o un programmatore, infatti l’informatica è una passione che coltiva fin da piccolo. La mamma ha raccontato così le passioni del piccolo: “A tre anni comprò, insieme a suo nonno, un pannello solare. Eravamo esterrefatti quando seppe alimentarlo da solo. A quattro, invece, lo vidi per la prima volta leggere le etichette nei supermercati. E a cinque cambiava i sistemi operativi. Ma non era un bambino sereno: a sei ha chiesto aiuto. Così con il supporto della dottoressa Manni, ma anche degli insegnanti, a piccoli passi ha imparato a stare con gli altri. E adesso è un undicenne che gioca a basket e suona la batteria“.

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