di Enrico Tiberio Romano
In Australia il governo ha annunciato che il parlamento discuterà circa l’ipotesi di vietare i social ai minori di 16 anni. Il provvedimento che farebbe storia potrebbe essere d’esempio per molti Paesi.
Vietare i social ai minori di 16 anni? L’idea in Australia
Tra i temi più discussi dei nostri tempi, che hanno a che fare con la salute mentale, la società e anche la libertà di espressione, c’è quello del corretto uso dei social network. Gli ultimi anni stanno mostrando come questi possano servire talvolta da volano per idee pericolose, soprattutto per i più giovani. Per questo il governo australiano sta pensando di limitarne l’uso.
Come riporta il Post, il primo ministro Anthony Albanese aveva parlato della proposta di legge lo scorso settembre e ora ha detto che verrà depositata in parlamento la prossima settimana e poi discussa, per entrare eventualmente in vigore 12 mesi dopo l’approvazione.
Il decreto pensato per proteggere la salute mentale delle giovani menti, più facilmente influenzabili, sarebbe da apripista per progetti simili. Non è ben chiaro però come potrebbe essere applicata una simile limitazione e tantomeno la sua efficacia sul medio lungo periodo. Sicuramente andrebbe introdotto un sistema per la verifica dell’età tramite i documenti.
Ad onor del vero già la Francia circa 12 mesi fa aveva iniziato una sperimentazione per una misura simile, ma ben presto sugli stessi social erano apparsi contenuti che indicavano come eludere i blocchi.
Albanese ha anche spiegato che non sono previste sanzioni in caso di inottemperanza e non è chiaro come avverrà il controllo anagrafico. Non è ancora pubblica la lista delle applicazioni che saranno interessate ma sicuramente vi figureranno X, Facebook , Instagram, TikTok e forse YouTube.
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