di Alessandro Lucchini
Nella serata di giovedì 1 settembre, in Argentina, la vicepresidente Cristina de Kirchner è stata vittima di un attentato alla sua vita. Un caso eclatante che va ad aggiungersi ad una situazione personale poco serena. La donna, infatti, è al centro di alcune indagini su possibili frodi che la vedono protagonista.
Dalla pistola puntata, all’attentato fallito
L’attentato è stato compiuto nella serata di giovedì. La donna stava rincasando nella sua abitazione a Buenos Aires, dopo esser stata in tribunale, dov’è in corso un processo per corruzione nei suoi confronti. Mentre si faceva spazio tra un gremito gruppo di sostenitori, intenta a firmare qualche autografo, l’attentatore ha provato a spararle, senza però riuscirci.
Dai video che circolano in rete, si vede chiaramente la mano dell’uomo che emerge dalla calca, brandendo la pistola davanti al viso della vicepresidente. Non è ancora chiaro se la pistola si sia inceppata o se l’uomo non abbia fatto in tempo a premere il grilletto. I media più noti del Paese, il Clarin e La Nacion, riportano le due versioni opposte. Le forze dell’ordine, comunque, hanno immediatamente individuato e fermato l’individuo. Si tratta di un 35enne brasiliano, ma che abita in Argentina da svariati anni, con precedenti penali per possesso di armi da taglio.
La Kichner, attuale vicepresidente, è stata Presidente del Paese con ben due mandati, dal 2007 al 2015. Attualmente è al centro di uno scandalo. La donna, infatti, è accusata di frode e corruzione in relazione all’assegnazione di appalti durante i suoi mandati presidenziali. Non è ancora chiaro il motivo a monte dell’attentato.
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