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Atalanta, la corsa Scudetto è un sogno o un obiettivo?

di Alessandro Colepio

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Il miracolo dell’Atalanta di Gasperini si è definitivamente tramutato in una realtà affermata ed attuale. Il club bergamasco, negli ultimi 2 anni, ha raggiunto il miglior picco della sua storia e, dopo il successo nella scorsa Europa League, ha finalmente conquistato un trofeo che ne certifica il livello. La squadra stessa sembra aver capito la propria forza e quest’anno ha raggiunto una soglia di spettacolo e maturità che la rendono un avversario ostico per chiunque. Sembra logico, almeno per i tifosi bergamaschi, sognare in grande e sperare nella vittoria dello Scudetto, argomento peraltro fortemente ostracizzato da Gasperini nelle ultime settimane.

La domanda che tutti si pongono rimane sempre la stessa: l’Atalanta deve puntare allo Scudetto o ha ancora qualcosa in meno rispetto alle rivali? La cosa certa, per ora, è che il solo fatto di doverselo chiedere legittima il lavoro compiuto da Gasperini in questi anni e gli varrebbe un contratto a vita sulla panchina bergamasca.

Gian Piero Gasperini (@Shutterstock)

L’Atalanta è una squadra da Scudetto?

Risposta secca: sì. L’Atalanta ha tutte le carte in regola, sia a livello individuale che di collettivo, per vincere il campionato. La squadra nerazzurra è terza in classifica, a un punto di distanza dall’Inter e a cinque dal Napoli capolista. Manca ancora troppo per poter fare previsioni, ma di certo l’Atalanta ha i mezzi per giocarsela fino alla fine. Ci sono poi altri fattori da valutare, e sono quelli che i più scettici usano a sostegno delle loro tesi.

Analizziamo per un attimo le rivali della Dea. L’Inter ha una squadra più competitiva, una panchina più lunga, meno problemi di infortuni e ha più abitudine a giocare le partite pesanti. Il Napoli ha un organico comunque di livello, un allenatore che conosce la ricetta della vittoria ed una sola partita da preparare a settimana. L’Atalanta si trova bloccata in un limbo, visto che è ancora in corsa in Champions League ma ha forse una panchina troppo corta per gestire due competizioni in contemporanea, soprattutto a quei livelli. Il sogno Scudetto, almeno secondo questi elementi, sembrerebbe costretto a rimanere tale.

Adesso però dimentichiamoci per un attimo delle rivali e parliamo dell’Atalanta. I bergamaschi giocano un calcio di altissimo livello, hanno almeno 3 top player in rosa e tanti altri giocatori che nel sistema di Gasperini rendono al massimo. Partendo da Retegui, capocannoniere e autore fin qui di 20 gol in 24 giornate di campionato, capace di sostituire e non far rimpiangere affatto Scamacca; passando per Lookman, vero fuoriclasse della squadra, di quelli che ti decidono le partite importanti e ti regalano punti chiave; senza dimenticare Ederson, uno dei migliori centrocampisti dell’intera Serie A, tanto elegante con la palla quanto generoso senza. E poi De Ketelaere, Bellanova, Kolasinac, Hien, Carnesecchi e altri grandi nomi come Samardzic e Cuadrado pronti a subentrare. Tutti co-protagonisti di un mosaico bellissimo, curato da Gasperini giorno dopo giorno e anno dopo anno.

Quest’anno è arrivata anche la definitiva consacrazione. Nelle scorse stagioni l’Atalanta aveva fatto vedere grosse mancanze soprattutto nei momenti decisivi, dimostrando se non altro di non avere il carattere e l’esperienza necessari a vincere. Gli incubi delle finali perse sono stati scacciati lo scorso 22 maggio a Dublino, nella notte in cui la tripletta di Lookman ha regalato l’Europa League al club di Antonio Percassi.

Quel trofeo ha chiaramente sbloccato qualcosa nella testa dei giocatori, che attualmente scendono in campo sapendo di potersela giocare con tutti. Sono i primi segnali di un cambio di mentalità importante che sta rendendo la Dea una grande realtà nel panorama italiano e internazionale, ma occhio a pensare che sia finita qui: la differenza fra una piccola squadra e un grande club sta anche qui, nella capacità di porsi degli obiettivi e reggere le pressioni che ne conseguono.

Con un Inter che punterà tutto sulla Champions League, un Napoli non irresistibile e senza la concorrenza di Milan e Juve, l’Atalanta potrebbe avere una grande chance per puntare allo Scudetto, rendendolo una priorità anche davanti alla massima competizione europea. Non deve essere un obbligo imposto dall’esterno, quanto più che altro una motivazione che i giocatori stessi dovrebbero visualizzare bene in testa: lo Scudetto non sarebbe solo un trofeo, ma legittimerebbe un percorso iniziato quasi 10 anni fa. L’Atalanta non deve vincere il campionato, ma sarebbe davvero un peccato se non ci provasse fino in fondo, per lei e per i tifosi che oggi sognano in grande.

Atalanta (@Shutterstock)

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