Ancora una volta sono gli arbitri, i protagonisti più discussi e polemizzati di questo turno di Serie A. Alcuni per evidenti errori da matita rossa, altri per presunte indecisioni che hanno sollevato un grande polverone.
L’ottava giornata di campionato è stata per l’AIA (associazione italiana arbitri) un vero e proprio incubo.
Il caos è cominciato durante Milan-Udinese, gara arbitrata dal signor Chiffi, finito al centro delle polemiche per un presunto rigore non assegnato ai bianconeri per un fallo di Pavlovic su Kabasele.
I friulani sono poi andati su tutte le furie quando gli è stato annullato il gol del pareggio (il secondo annullato dall’arbitro per questione di millimetri) allo scadere del recupero.
Se andassimo a sommare anche la buona direzione di gara condotta dall’arbitro Fabbri in Como-Parma e a quella di Doveri in Genoa-Bologna, potremmo constatare che le squadre arbitrali in realtà sono state quantomeno complessivamente positive. Tuttavia lo strascico di polemiche è stato enorme sin dal sabato.
Se le partite finora analizzate hanno avuto una buona direzione, se pur contestate come nel caso di Milan-Udinese che è un caso a parte e che ha visto un Chiffi in enorme difficoltà, nelle gare successive è venuta meno la teoria secondo la quale in Italia ci sono i migliori arbitri del globo.
Partendo in ordine cronologico, il primo grande errore arbitrale deriva da Juventus-Lazio in cui mancano, non una ma bensì 2 espulsioni a Douglas Luiz.
Il brasiliano si è reso protagonista di un brutto gesto: poco prima dell’autogol di Gila, a palla lontana, colpisce con un pugno Patric all’interno dell’area di rigore biancoceleste, con lo spagnolo che si getta a terra accentuando la caduta, sicuro che il VAR sarebbe così intervenuto, ma nulla da fare.
Passano pochi minuti e sempre Douglas Luiz commette un brutto fallo su Rovella con il piede a martello sulla tibia del regista della Lazio.
Questa volta l’arbitro vede l’accaduto e ammonisce il centrocampista, il quale accetta a testa bassa l’ammonizione vista l’entità del fallo.
Proseguendo la carrellata di errori commessi dagli arbitri in questa giornata, impossibile non menzionare la svista avuta da Aureliano in Cagliari-Torino.
La punizione poi trasformata da Viola per l’1 a 0 dei sardi, nasce da un contatto al limite dell’area di rigore tra lo stesso Viola e Coco per il più classico degli step on foot.
Tutto giusto, se non fosse che è il giocatore granata che riceve il pestone dal giocatore cagliaritano, con l’arbitro che a distanza di pochi metri non se ne accorge, fischia a favore dei padroni di casa che poi realizzeranno in gol grazie ad un errore di Milinkovic Savic.
Secondo Calvarese, l’uniformità di giudizio è quello che più manca ai direttori di gara in Serie A. L’ex arbitro ha confrontato sul suo profilo Instagram due azioni analoghe in Milan-Udinese e in Roma-Inter.
In entrambi i casi c’è stato un fallo commesso da ultimo uomo. Nella partita di San Siro, Rejinders commette fallo su Lovric e viene espulso, in quella dell’olimpico invece è Cristante che commette lo stesso fallo su Thuram, non venendo però sanzionato.
In tutti e 2 i casi il giocatore che subisce il contatto si sta involando verso la porta e perciò sarebbero dovute esser considerate ambedue chiare occasioni da gol e quindi rosso per entrambi.
Ciò che poi ha ancor più scatenato le polemiche nei confronti degli arbitri è anche la sottile e paradossale differenza che ci sono nelle 2 azioni.
Nella prima, quella sanzionata con l’espulsione, la palla arriva dall’alto, Rejinders non guarda dove sta correndo e inciampa contro Lovric che anche con un po’ di astuzia incrocia la corsa del giocatore milanista, si fa fare fallo e guadagna la superiorità numerica.
Nello scontro Cristante-Thuram invece, la palla prosegue spedita rasoterra, il centrocampista della Roma è in netto ritardo e per arrestare la corsa del francese, lo colpisce con lo stinco sul polpaccio facendolo cadere praticamente un secondo prima del tiro.
Tra i 2 casi quindi, si può dire con certezza che l’espulsione sarebbe stata più corretta se a riceverla fossero stati sia Rejinders che Cristante o forse solo il giocatore giallorosso.
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