Dopo “La terra dell’abbastanza” e “Favolacce” i fratelli D’Innocenzo ci deliziano con un’altra opera che delinea ancor di più il loro stile. Annoverandoli tra i registi italiani migliori degli ultimi anni. Il loro ultimo film “America Latina” è una meravigliosa e inquietante storia dai risvolti sociali e psicologici che turberà gli animi degli spettatori ben oltre la visione e l’uscita dalla sala.
I due registi si avvalgono di una trama semplice alla base e di pochi attori ma di enorme bravura. Elio Germano offre una grandissima interpretazione nei panni di Massimo, un benestante dentista della periferia di Latina che vive in una grande casa con sua moglie, interpretata da Astrid Casali, e le sue due figlie. Ma un evento sconvolgerà per sempre la sua vita. Un giorno Massimo ritrova nella cantina di casa sua una bambina legata e visibilmente seviziata. Da quel momento inizierà un viaggio che oscilla tra l’onirico e il realistico che stravolgerà il modo in cui lo spettatore percepisce i protagonisti stessi in ogni attimo della vicenda. Il tutto è accompagnato da una regia molto ispirata che riesce a rendere poetico anche il più orrido degli scorci, ed una fotografia di ottimo livello che spesso enfatizza la perdizione e la follia del film.
Quante volte ci siamo detti che quello che stavamo guardando era solo un film? Che era talmente assurdo da non poterne esserne impauriti, da non poter avere il timore che possa capitare anche a noi. Quelle brutte “favolacce” che ci venivano raccontate e che tanto ci intimorivano in realtà esistono, hanno solo cambiato forma. Magari al posto dell’ orco abbiamo un uomo instabile, al posto della principessa una qualsiasi vittima indifesa, ma ci tocca ammettere che di macabre storie vere ne sentiamo molte di giorno in giorno e che di “favolacce” il mondo ne è pieno. “America Latina” è questo, una macabra storia che spiega come le macabre storie influiscano sulle persone, anche le meno sospettabili.
“America Latina” può disturbare lo spettatore, non solo per le scene rappresentate, ma anche perché insinua in coloro che guardano il film un dubbio, una paura o perfino il sospetto che anche il più insospettabile, il più gentile, il più onesto cittadino può commettere atti atroci. Insomma al netto di alcuni dubbi sulla sceneggiatura, “America Latina” è un bel pezzo di storia del cinema nostrano che va visto in sala per supportare questo tipo di produzioni. Il film è disponibile nelle sale dal 13 Gennaio.
E voi cosa ne pensate dell’ultimo film dei fratelli D’Innocenzo? Vi è piaciuto?
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di Alessandro Marasco
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