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All’inferno e ritorno: Patryk Dziczek, il ragazzo che non si è mai arreso

di Gianluca Scognamiglio

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Quando si dice che il calcio non è un semplice sport è per storie come queste. Patryk Dziczek, 25 anni, centrocampista polacco, non è un calciatore come tanti altri. È caduto, ha saputo rialzarsi e ricostruire la sua carriera. Dal possibile ritiro a 23 anni all’esordio in Nazionale solo due anni più tardi, questa è la storia di un ragazzo che ha detto “no” al destino, rifiutando di gettare la spugna.

La storia di Patryk Dziczek

Patryk Dziczek nasce a Gliwice, in Polonia, nel marzo del 1998. Il suo approdo nel mondo del calcio è rapido: sin da piccolo entra nelle giovanili della squadre della città, il Piast. La classica trafila del settore giovanile lo vede primeggiare in qualsiasi categoria: così, a soli 17 anni, esordisce nel campionato polacco, affacciandosi per la prima volta tra i professionisti.

Piast Gliwice, da YouTube (@Hymny klubów piłkarskich)

Per il primo anno e mezzo Patryk non ha un ruolo da protagonista: entra dalla panchina, fa qualche presenza ma è solo dal 2017 che le chiavi del centrocampo del Piast Gliwice passano nelle sue mani. Il suo talento è fuori discussione: nella stagione 2018-19 guida la squadra a uno storico primo trionfo in Ekstraklasa. L’Europa mette gli occhi su di lui; alla fine è la Lazio a puntarci fortemente, portandolo in Italia e “strappandolo” per la prima volta all’amata Gliwice. Qualche giorno dopo il suo arrivo a Roma, nell’estate 2019, Dziczek viene girato in prestito alla Salernitana. In Campania trova spazio, si fa notare per le sue qualità ma non riesce a far breccia nei leader della società biancoceleste. Il suo prestito viene così rinnovato per una seconda stagione.

Cadere, rialzarsi, ripartire: la nuova vita di Patryk

Nell’estate 2020, fase embrionale della nuova stagione, una notizia scuote il mondo della Salernitana (e non solo): Dziczek ha un malore in allenamento, c’è apprensione ma alla fine pare nulla di grave. Passano i mesi, Patryk torna pian piano a giocare, ritrova il campo. Il destino (e la salute) però si mettono ancora contro di lui. È il 20 febbraio 2021, la Salernitana gioca in casa dell’Ascoli un’importante partita nel percorso che porterà alla promozione in Serie A. Nella ripresa, durante una normale azione di gioco, Patryk si accascia a terra. Di quel giorno rimangono i brividi, l’ansia, la paura, attimi interminabili, poi i soccorsi, prontissimi, grazie anche ai medici dell’Ascoli. Il mediano della Salernitana esce in ambulanza ma non è in pericolo di vita.

Il malore di Dziczek ad Ascoli Piceno sembra segnare la fine della sua carriera, a soli 23 anni. Il polacco si ferma, la sua avventura a Salerno finisce lì, anche se a maggio festeggia con i compagni la promozione in Serie A. Nella stagione 2021-2022 è in forza alla Lazio ma rimane ai box, con il dubbio sul prosieguo della sua carriera. Nell’estate dell’anno scorso si riapre uno spiraglio: le sue condizioni migliorano, può tornare a giocare.

A dargli una nuova possibilità è la squadra del suo cuore: il Piast Gliwice. Torna in Polonia, a casa. In poco più di un anno Patryk Dziczek ha disputato 35 partite con il suo club, mettendo a segno 6 reti: tante quante quelle segnate nei sei anni precedenti da professionista. La ciliegina sulla torta arriva ieri sera: esordio in Nazionale, giocando 82 minuti nella vittoria della sua Polonia in casa delle Isole Faroe. Una meravigliosa fine, che si spera possa rappresentare solo l’inizio di una nuova avventura, per la storia di un ragazzo che non si è mai arreso.

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