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Alexei Navalny: il dissidente russo sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore

di Francesco Ferri

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Alexei Navalny, il più importante dissidente russo anti-Putin, potrebbe essere stato ucciso con un pugno al cuore come riportato da Sky TG24. Questo stando a fonti russe anti-Putin, così come raccontato dal quotidiano brittanico The Times. Il dissidente sarebbe stato ucciso in questa modalità proprio da un sicario del Cremlino.

Il pugno al cuore

Navalny, seconda la versione fornita dall’attivista Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulag.net, sarebbe stato ucciso proprio in questa maniera. A rivelare le modalità del decesso sarebbe stato un lavoratore della colonia penale a regime speciale di Kharp, nella regione artica di Yamalo-Nenets in cui il dissidente stava scontando la sua pena. Secondo Osechkin per uccidere Navalny sarebbe stata utilizzata la tecnica del “pugno unico“. Questa particolare tecnica era utilizzata dalle forze speciali dell’ex KGB, l’agenzia di sicurezza ai tempi dell’Unione Sovietica nella Guerra Fredda. Il pugno sarebbe giunto al culmine di un supplizio a cui veniva sottoposto l’uomo, esposto a condizioni di congelamento in uno spazio aperto che poteva raggiungere i -27 gradi centigradi, per oltre due ore e mezzo.

Le parole della moglie

Continuerò il lavoro di Alexei“. Ha così tuonato Yulia Navalnaya, moglie del dissidente deceduto. “Putin e i suoi uomini verranno puniti per quello che hanno fatto al nostro Paese, alla nostra famiglia e a mio marito“. Ha così aggiunto la vedova. “Continuerò a lottare per il nostro Paese“. La donna infatti non ha intenzione di fermarsi, tantomeno dopo la morte del marito. Le sue parole si uniscono a quelle di dolore espresse dalla madre di Navalny in seguito alla notizia del suo decesso.

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