di Andrea Antinori
La notte del 6 Settembre è arrivato su Disney+ il quarto episodio della nuova serie TV ambientata nella galassia di Star Wars, ovvero “Ahsoka“. La serie arriverà con un episodio a settimana ogni mercoledì, per un totale di 8 puntate. Nel cast troviamo Rosario Dawson nel ruolo della protagonista Ahsoka Tano; Natasha Liu Bordizzo nei panni di Sabine Wren; Mary Elizabeth Winstead come Hera Syndulla; Ray Stevenson ed Ivanna Sakhno nei rispettivi ruoli dei villain Baylan Skoll e Shin. David Tennant dà la voce al droide Huyang, così come fece nella serie animata “The Clone Wars“. La regia e la sceneggiatura sono nelle mani di Dave Filoni. Senza perderci in ulteriori chiacchere, ecco a voi la recensione del quarto episodio della serie!
Ahsoka: Jedi Caduto
Quarta puntata dalla durata di 42 minuti. Un passo in avanti rispetto ai soli 37 della precedente. Anche a livello di ritmo, la puntata di oggi è molte spanne al di sopra del terzo episodio. Ahsoka e Sabine arrivano direttamente nella base del nemico, con l’intento di distruggere la mappa che porterebbe al Grand Ammiraglio Thrawn. Ma Baylan Skoll e Shin non si fanno trovare impreparati, rendendo tutt’altro che una passeggiata la missione delle due protagoniste. Nel frattempo Huyang riesce a comunicare con la Nuova Repubblica e chiedere aiuto.
Dopo i ritmi lenti e quasi noiosi della puntata precedente, questa settimana ci ritroviamo con 40 minuti di combattimenti con spade laser e tensione, oltre ad aver fatto un grosso passo in avanti con la trama. Vediamo Sabine combattere sia con la spada di Ezra che con la sua armatura da Mandaloriana; Ahsoka invece dimostra di avere più esperienza nel combattimento, ma non riesce ancora a controllare le sue emozioni per bene, forse proprio per il suo mancato completamento dell’addestramento Jedi. Addirittura Huyang è protagonista di un combattimento. Infine Hera, personaggio messo maggiormente da parte negli ultimi due episodi, sembra che avrà un ruolo decisamente più importante a partire dalla prossima settimana.
Una nuova galassia lontana lontana
Il concetto più rivoluzionario che è stato introdotto da Dave Filoni in questa serie è una nuova galassia, quella dove appunto sembrano esiliati Ezra e Thrawn. Galassia che oramai non sembra più così lontana. dato che dai prossimi episodi sembra che riusciremo ad esplorala meglio. Il tutto grazie al gigantesco anello iperspaziale costruito da Morgan Elsbeth, realizzato in maniera spettacolare a schermo, con un ottima CGI, che ancora una volta mostra il talento del team VFX di Lucasfilm. Stesso discorso vale per le spade laser ed i combattimenti con esse, che sono numerosi ma tutti molto chiari e ben realizzati. Anche le coreografie sono ottime, andando anche a richiamare diversi stili di combattimento presenti nel canon della saga.
In questa puntata abbiamo anche un breve approfondimento sul personaggio di Baylan Skoll, che come già sapevamo era nell’ordine dei Jedi, ma che per motivi a noi ignoti è riuscito a sopravvivere all’Ordine 66 e lasciare le vie del lato chiaro, diventando quello che al momento viene chiamato un Jedi Caduto. Anche Sabine è una parte importante di questa puntata. Dapprima viene messa sotto i riflettori la sua connessione con la forza, che al momento sembrerebbe essere nulla, dato che in tutte le sue scene di combattimento usa solamente le armi dell’armatura Mandaloriana e la spada laser. Ciò non vuol dire che però la situazione non possa cambiare nei restanti 4 episodi.
Nel finale viene invece preso un concetto molto interessante (ma anche molto pericoloso) direttamente da Rebels. Concetto che ha già visto come protagonista proprio Ahsoka nella serie animata. Sarà sicuramente interessante vedere come faranno evolvere la questione in futuro, considerando che il concetto è sempre stato poco esplorato. È anche vero che questa situazione potrebbe mettere in confusione chi si è approcciato alla serie senza aver guardato Rebels, rendendo il prodotto animato sempre più obbligatorio.
Ahsoka, episodio 4: conclusioni
Ottimo quarto appuntamento per “Ahsoka“, che porta avanti la trama della serie, facendola passare a quello che è praticamente il passo successivo. Il tutto è poi accompagnato da ottimi scontri con spade laser ed approfondimenti su alcuni personaggi. la CGI è ottima ed anche il ritmo generale con il quale passano questi 42 minuti. L’interesse per l’evoluzione della serie è sicuramente stato rinnovato. Non ci resta che aspettare mercoledì prossimo per il quinto episodio!
Pro
- Il ritmo della puntata;
- Gli scontri con le spade laser;
- la svolta della trama;
- La qualità del comparto tecnico.
Contro
- La troppa dipendenza da “Star Wars: Rebels“.
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