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Durante la finale del torneo giovanile di calcio under 12, Memorial “Mirko Poggini”, disputato domenica allo stadio “Città di Arezzo”, un giovane arbitro di 20 anni è stato vittima di un’aggressione da parte di un genitore.
L’uomo, padre di un bambino che giocava nella squadra della Vis Pesaro, la formazione perdente, ha improvvisamente fatto irruzione nello spogliatoio arbitrale nel momento della premiazione e ha colpito il direttore di gara, causandogli lesioni tali da richiedere il trasporto immediato al pronto soccorso.
Le forze dell’ordine, grazie anche all’intervento tempestivo dei dirigenti dell’Arezzo e alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nell’impianto, hanno rapidamente individuato e fermato il responsabile, che ora dovrà rispondere penalmente dell’aggressione.
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Le motivazioni dietro questo grave episodio sembrano legate a futili discussioni sportive e a contestazioni sulle decisioni arbitrali prese durante la partita. Paolo Bertini, direttore del settore giovanile dell’Arezzo, ha espresso profonda sorpresa e indignazione, sottolineando come sia inaccettabile che una giornata pensata come una festa dedicata a bambini di 12 o 13 anni possa trasformarsi in un momento di violenza così grave.
Affermazioni di solidarietà e sostegno all’arbitro sono giunte dal presidente dell’Arezzo, Guglielmo Manzo, e dal direttore sportivo Nello Cutolo, che hanno anche evidenziato il ruolo fondamentale svolto dal dirigente accompagnatore della Vis Pesaro, la cui collaborazione è stata decisiva per l’identificazione del colpevole.
Pallone da calcio in rete (@Shutter Stock)
L’Arezzo Calcio ha condannato con fermezza questo episodio, sottolineando come la sicurezza e il rispetto siano valori imprescindibili nel mondo dello sport giovanile. La società ha ribadito il proprio impegno per garantire un ambiente sano e protetto nei tornei dedicati ai più piccoli, dove la correttezza e il fair play devono prevalere su ogni forma di violenza. L’intervento rapido delle autorità e la collaborazione tra le società sportive rappresentano un segnale chiaro e forte contro ogni gesto di aggressione, specialmente in contesti educativi e sportivi così delicati.
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Articolo di Biagi Linda
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