di Alessandro Colepio
Torna la rubrica “Accade oggi” di Nasce, Cresce, Calcia in occasione di una ricorrenza importante non solo per il popolo romanista, ma per tutto il calcio italiano. Il 28 marzo 1993, esattamente 31 anni fa, un giovane Francesco Totti veniva lanciato in campo dall’allora tecnico Vujadin Boskov: nessuno poteva immaginare che quel ragazzo da capelli biondi sarebbe diventato il simbolo di una squadra e di un’intera città.
Accade oggi: l’esordio a Brescia di Totti
Facciamo un passo indietro. È il 27 marzo 1993, si sta giocando la gara fra Roma e Ascoli valida per il campionato Primavera. I giallorossi, guidati dal talentuosissimo Francesco, all’intervallo sono sopra 2-0 grazie proprio ad una doppietta del futuro Pupone. Mentre le squadre sono negli spogliatoi, un dirigente della Roma entra di corsa: “Checco, cambiati e fai la borsa, svelto!”
Il ragazzo all’inizio non capisce, vorrebbe rimanere con i suoi compagni e magari segnare qualche altro gol. Tutti i suoi dubbi scompaiono quando il responsabile del settore giovanile giallorosso gli spiega che dovrà andare di corsa a Brescia per aggregarsi alla prima squadra di mister Boskov, sostituendo l’infortunato Hassler: Francesco e il dirigente romanista si mettono in viaggio e raggiungono Brescia entro sera. La sola convocazione in Serie A è un sogno e un motivo di vanto per tantissimi ragazzi che giocano nei settori giovanili professionistici del nostro campionato, eppure il destino (nella figura di Vujadin Boskov) è pronto a sorprendere ancora il giovane trequartista romano.
Il 28 marzo 1993 va in scena Brescia-Roma, e gli ospiti nonostante qualche defezione causa infortuni riescono comunque a portarsi sul 2-0 grazie alle reti di Caniggia e Mihajlovic. Manca sempre meno al triplice fischio, il cronometro scorre e la Roma controlla il ritmo della partita. A questo punto, Boskov si gira verso la panchina, guarda Totti negli occhi e gli dice “Ragazzino, adesso tocca a te. Scaldati, dai! Che entri“.
La situazione è talmente incredibile da sembrare impossibile al talentuoso sedicenne. Francesco pensa che il mister si riferisca a Roberto Muzzi, seduto lì accanto a lui, che all’epoca aveva 21 anni ed era effettivamente ancora un ragazzo. Poi il chiarimento: Boskov vuole far entrare proprio Totti, che si alza di scatto dalla panchina e inizia il riscaldamento. Pochi minuti più tardi, quel ragazzino romano cresciuto fra i campi di borgata tocca per la prima volta l’erba di un campo di Serie A: è l’inizio di una storia d’amore durata 25 stagioni, sempre con la maglia della Roma addosso.
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