Il 20 luglio del 1969 il comandante della missione Apollo 11, Neil Armstrong, insieme a Edwin “Buzz” Aldrin, sbarcò sulla Luna. Il primo in assoluto a mettere piede sul satellite naturale della Terra fu Armstrong, che pronunciò la storica frase: “Un piccolo passo per l’uomo, un balzo gigante per l’umanità”.
Era il lontano 16 luglio del 1969, quando da Cape Canaveral partì, alzandosi in volo, il Saturn V, un ammasso di metallo di oltre 2mila tonnellate che portava con sé il sogno di ogni bambino: atterrare sulla Luna. Pochi giorni dopo, esattamente 53 anni fa, infatti, l’uomo sbarcava per la prima volta sulla Luna. Il 20 luglio del 1969, precisamente alle 12.52, il comandante dell’Apollo 11 Neil Armstrong, seguito dal pilota del modulo lunare Edwin (Buzz) Aldrin, salì a bordo di Eagle, iniziando la discesa verso il satellite terrestre.
L’allunaggio fu l’apice di una lunga corsa allo spazio che si tenne durante la guerra fredda tra l’Unione Sovietica e gli USA. Rappresentò una grande e inaspettata vittoria per gli Stati Uniti, fino a quel momento spesso surclassati dai rivali dell’est in ambito spaziale. Le immagini in bianco e nero documentavano per intero ciò che stava per accadere; l’uomo stava per raggiungere un traguardo inimmaginabile, superando il proprio limite “biologico” di rimanere per sempre ancorato alla propria terra natia. L’uomo stava per raggiungere un risultato che andava oltre la guerra fredda, un traguardo che apparteneva a tutti noi, ma ancora non lo sapevamo.
Armstrong, al comando del modulo Eagle, decise di passare ai comandi manuali a causa di una zona di atterraggio troppo rocciosa; quando, al termine della manovra, comunicò al centro di controllo di Houston: “Eagle è atterrata”. Le parole risuonarono in men che non si dica in tutto il mondo, provocando un clamore mai visto prima: l’uomo era atterrato per la prima volta sulla Luna.
Fu in questo preciso istante che Neil Armstrong, spazientito dalla già grande attesa, decise di evitare le 4 ore di riposo previste da manuale ed aprì lo sportello. Il comandante scese dalla scaletta e, arrivato all’ultimo gradino pronunciò l’ormai celebre frase: “Un piccolo passo per l’uomo, un balzo gigante per l’umanità”. Dopo 18 minuti Armstrong fu seguito anche da Edwin Aldrin e i due, insieme, lasciarono una targa di acciaio inossidabile per commemorare lo sbarco. La targa, firmata dai tre astronauti (Armstrong, Collins e Aldrin) e dal Presidente degli Stati Uniti dell’epoca, Richard Nixon, raffigurava i due emisferi della Terra e recava la scritta: “Qui, uomini del pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità”.
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