di Redazione NCI
Come ormai noto, Julian Nagesmann non sarà più l’allenatore del Bayern Monaco. Al suo posto Uli Hoeness ha deciso di chiamare Thomas Tuchel, un nome che infonde sicurezza. Tuttavia, resta dal fare luce su questo esonero, abbastanza inspiegabile se si prende in considerazione solo il lato sportivo. Del resto, anche tralasciando il campo, vien difficile immaginare un rapporto ai minimi termini come per esempio quello tra Conte e Levy.
Nagelsmann-Bayern: un rapporto mai sbocciato?
Una parte dei tifosi del club bavarese non ha mai fatto segreto di non gradire l’ex Lipsia, visti anche i suo risultati “nella norma”. Già, perché vincere una Bundesliga e due supercoppe di Germania quando alleni il Bayern non fa certo curriculum; gli obiettivi sono ben altri, come ad esempio la Champions League. L’anno scorso, la corazzata tedesca si è però dovuta arrendere ai quarti alla rivelazione del torneo, il Villarreal; decisamente troppo poco per i tifosi, che sui social hanno espresso il loro disappunto.
Inoltre, sebbene la vittoria della scorsa Bundesliga dovrebbe essere un punto a favore di Nagelsmann, nella realtà dei fatti non lo è, dato che i bavaresi hanno vinto il campionato con “sole” tre giornate d’anticipo. Può sembrare strano dire “sole”, eppure il Bayern è solito dominare il campionato domestico, tant’è che spesso si laurea campione con 5-6 turni d’anticipo. Quest’anno il Bayern è in corsa in tutte e tre le competizioni (l’anno scorso era stato eliminato anche dalla DFB Pokal), ma attualmente la classifica della Bundes dice che il Dortmund è primo a +1 dal club allenato (finora) da Nagelsmann.
Di base, anche se ti chiami Bayern Monaco, questa mancata dominazione non può rappresentare da sola un valido motivo per esonerare un giovane allenatore con ancora 3 anni di contratto…
La talpa e i rischi di cambiare in corsa
Più probabile che a causare l’esonero di Nagelsmann sia stata una sua conferenza stampa del 18 marzo, prima del match poi perso contro il Bayer Leverkusen. Nel corso di quella conferenza, Nagelsmann, visibilmente infastidito, aveva ipotizzato la presenza di una talpa nello spogliatoio, e in modo nemmeno troppo velato aveva detto che sostanzialmente una persona che si comporta in questo modo non dovrebbe riuscirsi a vedere allo specchio. Infine, il tecnico aveva utilizzato la famosa metafora delle talpe bavaresi, di cui è difficile sbarazzarsi in quanto protette da vincoli. Verosimilmente, o questa talpa ha un ruolo molto importante nello spogliatoio, oppure queste dichiarazioni non sono piaciute alla dirigenza del Bayern, da sempre propensa a lavare i panni sporchi in casa. Possibile anche che a seguito di questa sfuriata ci sia stato uno screzio tra allenatore e dirigenza, che meglio spiegherebbe l’esonero.
Ad ogni modo, è sicuramente un azzardo cambiare allenatore a stagione in corso, per svariati motivi. Il primo è che, banalmente, la squadra è in corsa per tutte le competizioni, Champions inclusa: Tuchel, sebbene sia un maestro dell’entrata in corso d’opera, potrebbe aver bisogno di tempo per trovare la quadra tattica; la sosta per le nazionali potrebbe non bastare. Il secondo motivo è di natura finanziaria; il Bayern aveva legato a sé Nagelsmann con un quinquennale e ora dovrà pagare l’ingaggio di Tuchel.
Di solito in Baviera sono molto oculati sulla gestione sportiva e del bilancio… Ultimo punto, ma forse è il più importante. Sollevando l’ex Lipsia dall’incarico, si ammette di aver sbagliato, ma non solo, si ammette di aver mal programmato cinque stagioni, tante quante quelle segnate sul contratto di Nagelsmann. Ora il Bayern dovrà ricostruire una squadra intorno ai dettami tattici e alle richieste di un allenatore totalmente diverso, Tuchel.
Troppo presto per vedere se la mossa del Bayern pagherà o meno, resta il fatto che ha suscitato non poco scalpore.
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