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Decreto rave approvato: contrasto ai rave e azzeramento obblighi anti-Covid

di Sergio Fanelli

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Il provvedimento diventa legge con 183 voti a favore, 116 contro e un’astensione. Ecco dunque il Decreto rave, che introduce norme che addolciscono gli obblighi sulle misure di contenimento del Covid e in materia di ergastolo ostativo. Insomma, in questo decreto non ci sono soltanto misure anti rave; vediamo insieme i contenuti.

Il nuovo articolo sul reato di rave: cosa comprende

Possiamo trovare il nuovo articolo 633-bis tra le pagine del Codice penale. Esso punisce tutti i possibili organizzatori e promotori di eventi definiti come “invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati; aventi lo scopo di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento”. Il pericolo deriva dall’uso ingiustificato e illegale di sostante stupefacenti, un concreto pericolo per la salute pubblica e per l’incolumità pubblica. Inoltre, con questo decreto arriva una novità in fatto di ergastolo ostativo; oltre a essere una pena perpetua, impedisce alla persona condannata di accedere a misure alternative o benefici. Garantita una gentile concessione ai detenuti, che pur non avendo collaborato con la magistratura, gli verranno accordati alcuni benefici in caso di buona condotta.

La normativa sul Coronavirus subisce cambiamenti

La lotta al Coronavirus non si è mai fermata, ma sta subendo drastici cambiamenti che sollevano gli animi dei cittadini. Innanzitutto, la norma sull’abrogazione dell’obbligo vaccinale per il 31 dicembre, anticipata al 22 novembre 2022. Le conseguenze ricadono sul personale facente parte di attività sanitarie; strutture residenziali, socio-residenziali; socio-sanitarie; stabilito il loro reintegro qualora siano stati sospesi per inosservanza dell’obbligo, precedentemente imposto. Inoltre, vi sarà la sospensione delle multe per l’inadempimento all’obbligo vaccinale dei cittadini sopra i 50 anni. Da ora è possibile per visitatori o accompagnatori, entrare nelle Rsa, nelle strutture socio-sanitarie e hospice senza green pass. Per ultimo, ma non meno importante, non c’è più necessità di presentarsi al pronto soccorso con un test antigenico rapido o molecolare negativo: la norma è stata abrogata.

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