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Brisbaine, dromedari scappano da un presepe vivente: è caos per strada

di Lorenzo Scorsoni

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Un caso particolare quello del presepe vivente di Brisbaine, in Australia. Sembrerebbe infatti che i tre Re Magi, portatori di oro, incenso e mirra, siano irrimediabilmente “rimasti a piedi”, lasciando il bambinello senza i suoi doni. Ma cos’è successo di tanto insolito? Stando a quanto riportato da Il Messaggero, i dromedari dei tre principi d’Oriente si sarebbero stancati del loro ruolo, fuggendo via dal presepe per farsi un giretto in città.

Dei turisti fuori dal comune

Una volta scappati dalla scena religiosa, i tre dromedari si sono poi diretti con tutta calma verso il centro della città, lasciando di stucco automobilisti e passanti. Oltretutto pare che gli animali viaggiassero contromano, causando così non pochi problemi alla circolazione; nonostante ciò, l’evento ha suscitato le risate e l’attenzione dei cittadini. La scena, prontamente registrata da numerosi smartphone è andata subito virale su tutti i social network, lasciando spazio ai commenti più vari.

“Un sacco di persone si sono fermate a osservare gli animali sorridendo. Sembra che non trovassero uomini saggi tra quelli del presepe vivente, dunque hanno deciso di andare a cercarli per conto loro.”, una delle descrizioni accompagnate ai video in rete.

La fuga dei dromedari

Successivamente, gli animali sono stati recuperati e portati al sicuro, come tra l’altro spiritosamente annunciato dalla comunità religiosa Bridgeman Baptist Community Church:

“I nostri dromedari si sono persi lungo la strada per Betlemme! Per fortuna adesso sono sani e salvi”.

Rimane ancora il giallo su come i tre animali siano riusciti a fuggire: secondo le prime ricostruzioni, gli animali avrebbero aperto in tutta autonomia i cancelli del loro recinto. Un evento che non può non strappare una risata, per i Re Magi quasi paragonabile ad un moderno furto d’auto. I tre dromedari sono successivamente stati ricondotti sulla scena del presepe, e i doni biblici sono arrivati a destinazione. Anche quest’anno, dunque, la tradizione è stata rispettata, nonostante l’opposizione diretta degli animali coinvolti.

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