di Redazione NCI
Come in tutti i giochi, anche in Resident Evil Village sono presenti vari easter egg. A pochi mesi dal successo dell’ultimo titolo della fortunata saga Capcom, andremo ad analizzarne alcuni.
L’architetto
Nel prologo, il gioco ci consente di esplorare la casa di Ethan. Se ci si reca tra gli scaffali si può rinvenire un libro, il cui autore è George Trevor. I veterani della saga lo avranno già riconosciuto: George è l’architetto della villa Spencer, nonché casa degli orrori all’epoca, che compare nel remake del primo Resident Evil. Inoltre, è il padre di Lisa Trevor, la ragazza cavia dell’Umbrella sfruttata per testare i propri virus.
Se ci si reca nel negozio del Duca, quest’ultimo pronuncerà una frase già sentita nel quarto capitolo, “What are you buying?“, ovvero “Cosa stai comprando?“. Menzionerà anche il fatto che questa frase veniva pronunciata da un suo vecchio amico. Chi potrebbe mai essere, se non il mercante di Resident Evil 4, che accoglieva con questa celebre frase Leon S. Kennedy nella sua bottega?
Gli easter egg nella casa di Ethan: la Famiglia Kendo
Nella casa del protagonista si può trovare, tra gli scaffali, un altro libro che ci riporta al secondo capitolo della saga. Joseph Kendo è l’autore dell’opera, ed è un intenditore di armi. Si tratta del fratello di Robert Kendo, ovvero il venditore di armi del secondo capitolo della saga.
L’autore è inoltre lo stesso che ha fabbricato la pistola di Leon, utilizzata all’inizio di RE4. Nella sezione trofei/obiettivi, uno di questi si chiama “Approvato da Kendo“. Si tratta di un trofeo ottenibile dopo aver personalizzato tutte le armi con annesse modifiche.
Sempre nella casa di Ethan, tra degli scatoloni in una delle stanze dell’abitazione, si può reperire un pupazzo, in stile “bobblehead” di un giocatore di football americano. Questo pupazzetto è uno di quelli da distruggere all’interno del gioco, presenti in tutta la proprietà. Ethan lo osserva e si dice che dovrebbe liberarsene. Considerando le vicende di 3 anni prima, sarebbe anche ora!
Gli easter egg retrò: Chris vs macigni
Nel mezzo dello scontro con Karl Heisenberg, quest’ultimo cita Chris Redfield, protagonista del quinto capitolo che viene riportato anche nell’ottavo, definendolo “Ca**one pesta-macigni”.
Il riferimento riporta alla scena probabilmente più esilarante di RE5. Nello scontro finale, infatti, Chris per farsi strada prende a pugni un masso enorme per crearsi un passaggio sulla lava. Negli anni, questo fatto è diventato fonte di meme tra i fan.
Nei primi passi del gameplay, il nostro personaggio visiterà gli ultimi sopravvissuti del villaggio infestato dai licantropi ed altre creature. Uno di questi regge una bottiglia di birra, più precisamente la Dulvey Beer, la birra prodotta a Dulvey, in Louisiana. Si tratta dello stato che ha fatto da cornice a Resident Evil 7.
La sezione del gioco ambientata nella dimora maledetta di Donna Beneviento, ci riporta alla mente lo sfortunato P.T., la demo per annunciare Silent Hills successivamente cancellato. Il corridoio è uguale a quello della demo, non manca nulla. È persino presente un’interazione che rimanda al feto alieno gettato nel lavandino della casa in Silent Hills. L’unica differenza è che noi dovremo scappare da un neonato gigante che urla in maniera inquietante.
Trofei/obiettivi già sentiti?
Nella versione di Resident Evil della casa Capcom, è presente un easter egg anche nella sezione trofei. “Ethan e il calice di pietra” è il nome del trofeo sbloccabile attraverso un preciso punto della storia, e rimanda decisamente alla famosa saga di Harry Potter, più precisamente al quarto capitolo della stessa.
“Distanziamento sociale” vi verrà attribuito calciando via un avversario dopo aver parato un suo attacco. Non può non considerarsi una coincidenza alla nostra attuale situazione, scaturita dal covid-19, che appunto ci costringe a mantenere il distanziamento sociale.
La chicca arriverà quando distruggeremo la nostra prima capra di legno. I più perspicaci avranno già intuito: nella versione inglese ci verrà “consegnato” il trofeo “Cynic” ovvero “cinico”. Nella versione italiana, però, saremo ricompensati con il trofeo “Capra”. E chi, se non il nostro Vittorio Sgarbi, potrebbe pronunciare questa esclamazione.
Per altri easter egg continua a seguire NCI.
di Simone Merlo
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