di Tommaso Bersanetti
Ha del clamoroso quello che è successo a Napoli nelle ultime ore; infatti, il programma dell’ATP 250 ospitato dalla città partenopea è stato posticipato per l’impraticabilità dei campi. Si tratta di un evento più unico che raro, visto che si parla del circuito professionistico del tennis e dal momento che tra i partecipanti ci sono alcuni dei giocatori più importanti del mondo… Andiamo quindi a scoprire tutti i dettagli riguardanti questa situazione e vedere quali sono state le dichiarazioni dell’organizzazione del torneo!
ATP Napoli: perché i giocatori si rifiutano di scendere in campo?
Tutto è iniziato nel pomeriggio di sabato quando, nel corso degli allenamenti, molti giocatori si sono lamentati delle condizioni del campo; uno su tutti è stato l’italiano Fabio Fognini, apparso decisamente contrariato in un video che ha fatto il giro del web in poche ore. Nel filmato infatti, si può notare come il rimbalzo della pallina sia molto irregolare, rendendo quasi impossibile e rischioso, dal punto di vista infortunistico, il gioco. Ma cos’è successo?
Bisogna sapere che i campi su cui si sarebbe dovuto giocare il torneo sono stati modificati in occasione dell’evento. I campi del Tennis Club Napoli hanno sempre avuto come superficie la classica terra rossa; questo terreno però, seguendo i programmi dell’associazione tennistica professionistica, sarebbe riservato solamente ai tornei giocati nel corso della stagione primaverile o estiva; l’agenzia napoletana è stata così costretta a modificare i campi installando delle superfici sintetiche in cemento.
Veremos qué decisión toma la organización del torneo, pero con las pistas así va a ser difícil llevar a cabo la programación esperada. @josemorgado pic.twitter.com/TJ6tnGwLCu
— Christian (@Christian2dos) October 15, 2022
Le parole dell’organizzazione
I lavori per la costruzione però, come riportato da “Il Fatto Quotidiano“, sono stati posticipati a causa del maltempo delle ultime settimane che, insieme all’utilizzo di un materiale “scadente“, ha realizzato dei gravi avvallamenti sui terreni di gioco. Un comunicato pubblicato sul sito web del Tennis club ha poi spiegato i dettagli dell’accaduto e ha attribuito le colpe all’azienda Mapei, incaricata dell’installazione del cemento. Inoltre, Riccardo Villari, presidente del Club, in un’intervista rilasciata a “La Repubblica” ha ammesso le sue responsabilità, citando comunque la società milanese. Queste le sue parole:
“Ci siamo affidati a un’azienda leader, la migliore del settore come Mapei, loro stessi si sono stupiti della reazione del materiale. Cosa è successo? Difficile da dire, c’è un problema legato al materiale utilizzato, una superficie che si è rivelata imperfetta. Sono motivi tecnici imprevedibili, non dipesi dall’organizzazione e causati dalla composizione dei campi”.
Una (clamorosa) figuraccia internazionale per il tennis italiano
Sta di fatto che nel frattempo gli incontri di qualificazione per il torneo sono stati spostati temporaneamente al Tennis Club Pozzuoli. Ciò che resta però è la figuraccia, non solo dell’organizzazione della competizione, ma anche della Federazione Italiana. Bisogna ricordare che il torneo di Napoli, come il torneo di Firenze, è una delle competizioni realizzate in sostituzione degli eventi non disputati in Russia a causa del conflitto con l’Ucraina. Quello in Campania quindi è un evento unico che, a questo punto, difficilmente potrebbe ricevere un’altra occasione in futuro.
Un peccato visto il recente entusiasmo tennistico sviluppatosi in Italia, alimentato ovviamente dalla folta presenza di italiani tra i migliori giocatori del mondo. E il palcoscenico di Napoli non è da meno; tra i suoi “attori” partecipanti figurano i nomi di Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Fabio Fognini, ovvero alcuni dei giocatori più apprezzati nel nostro Paese! Ora quindi non resta che aspettare di ricevere novità dall’organizzazione del torneo che, prima ancora di iniziare, ha già deluso molti appassionati…
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