di Alessandro Lucchini
La morte è uno dei più grandi misteri dell’umanità. Ogni essere umano vive con la consapevolezza, e la certezza, di andare in contro a morte certa. Lo sviluppo di diverse culture e l’appartenenza a varie religioni ha fatto si che si siano creati differenti tipi di approccio ad essa. Alcune popolazioni, per esempio, la celebrano con gioia, perché credono che ci sia un mondo migliore dopo; mentre in altre culture è vista come la fine di tutto. Qualunque sia lo spirito con cui ci si approccia, c’è una domanda che, almeno una volta, ci hanno fatto o che ci siamo fatti da soli: “se fosse possibile, vorresti sapere la data della tua morte?”. Una domanda retorica e fine a sé stessa, visto che è impossibile prevederla con esattezza… O forse no?
La storia di Abraham de Moivre
Abraham de Moivre è stato un matematico francese, vissuto tra la metà del ‘600 e la metà del ‘700. Nato in Francia, dove ha iniziato i suoi studi, è stato costretto a migrare in Inghilterra per motivi religiosi (in Francia era stata tolta la libertà di conoscenza e di culto ai protestanti). Oltre la manica continuò nel suo percorso di studi, specializzandosi nella matematica e stringendo importanti amicizie, Isaac Newton su tutti.
Il matematico francese visse la maggior parte della sua vita in condizioni economiche precarie, nonostante le sue brillanti ricerche e teorie, che posero le basi per alcune intuizioni moderne, la più celebre è la Formula di Moivre. Ma la sua carriera, ad un certo punto, iniziò ad essere caratterizzata da un punto fisso: voleva elaborare una teoria per prevedere, con esattezza, la data della morte. Spoiler: ci riuscì, almeno nel suo caso.
Dopo essersi accorto che, con l’avanzare degli anni, dormiva sempre qualche minuto in più, Moivre teorizzò e predisse la data della sua morte: il 27 novembre 1754. E, clamorosamente, quello fu esattamente il giorno in cui morì. Non è chiaro come abbia fatto a ricavare quella data, visto che distrusse tutti i suoi appunti e calcoli a riguardo. Se si tratti di una leggenda, di una casualità o di un vero e proprio colpo di genio, non lo sapremo mai. Quel che è certo è che, forse, Moivre è riuscito in qualche modo, solo con formule e calcoli, a squarciare il velo di mistero che avvolge la morte. E voi? Se fosse possibile, vorreste conoscere il giorno della vostra dipartita?
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