di Alessandro Colepio
Javier Pastore continua a far parlare di sé, anche se non in maniera positiva. Il trequartista argentino attualmente gioca nell’Elche, in Spagna, e sta deludendo le aspettative. Dopo gli anni d’oro al Palermo prima e al PSG poi, la luce di Pastore sembra essersi spenta. Solo 10 partite in campionato, senza mai lasciare il segno sul tabellino dei marcatori.
Nonostante le indiscusse qualità tecniche, l’argentino non sembra poter uscire da quel vortice di prestazioni negative che abbiamo visto anche con la maglia della Roma. L’atteggiamento fuori dal campo, invece, è tutt’altro che trasparente. Pastore è finito sotto la luce dei riflettori dopo l’ultima partita dell’Elche, che ha affrontato il Barcellona.
Pastore (@Shutterstock)
La bravata di Pastore
Pastore si è seduto in panchina per tutta la durata della partita, ma al minuto 88 è entrato nel tabellino della gara. L’arbitro, dopo aver sentito qualche protesta di troppo da parte dell’argentino, ha deciso di estrarre il cartellino rosso. Pastore reclamava per un rigore negato dal direttore di gara, sul risultato di 2 a 1 per il Barcellona.
Il quarto uomo, in particolare, avrebbe sentito parole poco carine rivolte all’arbitro Hernandez-Hernandez. Come si legge nel referto, e come riportato da Marca, “All’88’ il giocatore (15) Pastore, Javier Matias, è stato espulso per essersi rivolto a me in questi termini “figlio di puttana”, ascoltato dal quarto uomo”.
La squalifica che arriverà sarà sicuramente molto pesante. La decisione del giudice sportivo potrebbe andare dalle 4 alle 11 giornate. Difficilmente il ricorso dell’Elche potrà alleviare la sanzione. La squadra non perderà di certo un giocatore fondamentale per i suoi schemi, ma per Pastore questo gesto sconsiderato potrebbe gettare ancora più ombre su una stagione fin qui molto travagliata.
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di Alessandro Colepio
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