di Domenico Scala
Gazprom ha fatto un nuovo passo verso il più grande accordo di fornitura di gas naturale con la Cina, mentre le nazioni di tutto il mondo tagliano sempre di più i legami economici e politici con la Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina.
Gazprom – Il futuro è ad Est?
L’azienda russa leader del settore – come riporta Bloomberg – ha infatti già firmato un contratto per progettare il gasdotto Soyuz Vostok che, attraverso la Mongolia, arriverà fino in Cina. Qualora la Russia finalizzasse questo nuovo accordo di fornitura di gas con la Cina, Soyuz Vostok potrebbe trasportare fino a 50 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno verso il gigante asiatico.
Questa nuova fornitura permetterebbe a Gazprom anche un’importante interconnessione tra i principali sistemi di gasdotti tanto verso Ovest (se gli attuali accordi dovessero restare in piedi) quanto verso Est. Ciò permetterebbe effettivamente alla Russia di reindirizzare il gas verso la Cina dai campi che per ora alimentano soltanto l’Europa.
Gasdotto Gazprom @Shutterstock
Questo accordo inoltre potrebbe ridurre la dipendenza di Gazprom dal continente europeo, attualmente il più grande acquirente di gas russo. Non dimentichiamo infatti che il contratto di progettazione del gasdotto arriva mentre l’Unione Europea, gli Stati Uniti, e Paesi come il Regno Unito, il Canada e il Giappone hanno varato una serie di sanzioni contro Mosca.
Le misure adottate stanno infatti limitando la capacità economiche della Russia. Nonostante al momento le esportazioni di gas russo siano ancora in essere, l’Europa sta esplorando nuove opzioni per diversificare le proprie fonti di approvvigionamento per dipendere sempre meno da Gazprom.
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di Domenico Scala
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