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“La Vita è Bella”: le curiosità sul cult di Benigni

di Redazione NCI

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Il 20 dicembre 1997 usciva al cinema “La vita è bella”, celebre film diretto ed interpretato da Roberto Benigni. Vincitore di ben 3 premi Oscar è considerata una delle migliori pellicole italiane mai realizzate. Oggi compie ben 24 anni e vogliamo ricordarlo con alcune curiosità. Pronti a scoprirle?

Gli omaggi

Il titolo del film è un omaggio al testamento di Lev Trotsky che, per esteso, recita così: “La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore“.  Ci sono, inoltre, diversi tributi ad altri film e attori. Guido Orefice, il protagonista del film, interpretato dallo stesso Benigni, quando si trova nel lager tedesco, indossa la tuta da deportato sulla quale è stampato il numero presente anche sulla tuta indossata da Charlie Chaplin ne “Il grande dittatore” (1940).  Sono presenti anche diverse citazioni a Massimo Troisi, con il quale Benigni ha lavorato. In particolare, il grande attore viene ricordato nella scena del teatro dove il protagonista prova a far girare la maestra, pronunciando la frase “Voltati, voltati…” e che si ispira a quella di “Ricomincio da Tre” (1981), film nel quale Troisi prova ad avvicinare a sé un vaso con la medesima tecnica. Pare, infine, ci sia un riferimento anche al film “Le ali della libertà” (1994), nella scena in cui Guido fa sentire la sua voce al microfono per comunicare con la moglie all’interno del lager: nel film diretto da Frank Darabont, invece, il carcerato Andy Dufresne fa sentire a tutti musica classica proprio grazie all’altoparlante del carcere.la vita è bella

La storia, il piccolo Giosuè e il parere di Mel Brooks

La trama nasce dalla testimonianza di Rubino Romeo Salmonì, sopravvissuto ai campi di concentramento e autore del libro “Ho sconfitto Hitler”. Il piccolo Giorgio Cantarini, che interpretò il bambino, oggi ha 29 anni. Ha recitato ne “Il Gladiatore” (2000) e vive a New York, dove lavora come attore, principalmente in dei cortometraggi. Il carro armato che si vede alla fine del film è in realtà sovietico, e non americano. È conservato al museo di Piana delle Orme (Latina). Il celebre regista Mel Brooks non apprezzò il film: “Mi sarebbe piaciuto fare un film sull’olocausto. Poi ho visto questo “Life is beautiful” (“La vita è bella”). Un film ridicolo, non trovi? E pensare che ha vinto anche degli Oscar, o roba simile. Trovo assurdo come si possa scherzare su un tema così grande, monumentale, come l’olocausto” dichiarò durante un’intervista.

Cosa vi ha incuriosito di più? Vi piace l’acclamato film di Benigni?

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di Lorenzo Cenci

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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