di Redazione NCI
L’EMA, Agenzia europea dei Farmaci, ha approvato il vaccino contro il Covid-19 di Novavax. La società ha sede negli Stati Uniti, più precisamente nel Maryland, e l’ha chiamato Nuvaxovid (NVX-CoV2373).
Il vaccino ideato da Novavax è a base di proteine ricombinanti e alcuni paesi asiatici lo stanno già utilizzando (Filippine e Indonesia). Fa uso di una tecnologia utilizzata da almeno una trentina d’anni, anche sui neonati, e proprio per questo gli esperti sperano che spinga gli indecisi e i più timorosi a vaccinarsi.
La percentuale di efficacia è molto elevata, paragonabile ai vaccini a base di mRna. Nonostante ciò, l’efficacia contro le varianti rimane ancora un’incognita, ma la lotta a queste mutazioni sta cominciando ad acquisire solide basi.
Ma cosa ci dicono i dati delle ricerche fatte?
Il vaccino Nuvaxovid è indicato per persone dai 18 anni in su. L’efficacia è comparata a quella di Pfizer e Moderna, che sono a base di mRna: secondo i dati riportati sul New England Journal of Medicine, questo vaccino ha un’efficacia del 96,4% contro il ceppo originario del Coronavirus.
Inoltre, da alcuni studi condotti in Gran Bretagna, è stato comunicato che ha un’efficacia del 86,3% contro la variante Alfa e dell’89,7% in generale. I dati provengono da un’indagine condotta su oltre 14.000 partecipanti.
Da una differente indagine, condotta in Messico e Stati Uniti, risulta che Nuvaxovid è efficace al 100% contro il Coronavirus, sia che si presenti in forma moderata, sia in forma più grave. L’efficacia in generale è al 90,4%. Qui, i dati sono emersi da quasi 30.000 partecipanti allo studio.
Quindi, teoricamente, pare efficace anche contro le nuove varianti emerse. Al momento i test stanno continuando, e l’azienda Novavax ha annunciato che a gennaio verrà rilasciato un vaccino specifico contro la variante Omicron.
Nuvaxovid è anche, a quanto ci dicono gli esperti, più sicuro. Il vaccino contiene un antigene proteico purificato e non può replicarsi o causare Covid-19 nel soggetto in cui viene iniettato. Pare che questo vaccino sarà quindi un’ulteriore risorsa per uscire dalla pandemia.
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di Elena Barbieri
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