di Redazione NCI
In Nuova Zelanda il governo laburista ha avanzato una proposta rivoluzionaria e altamente divisiva. Il partito di maggioranza ha promosso un’iniziativa per sconvolgere totalmente l’approccio che i neozelandesi hanno nei confronti del tabacco. Il fine ultimo del loro progetto prevede la debellazione totale del fumo all’interno del circolo nazionale, grazie alla resa illegale del suo commercio e del suo consumo. Il piano a cui desidera attenersi la direzione neozelandese prevede un approccio graduale, allo scopo di sensibilizzare progressivamente gli abitanti a una nuova cultura.
Dal 2024 si limiterà notevolmente il quantitativo di esercizi commerciali che potranno vendere sigarette (da 8mila a 500). Dal 2025 si ridurrà sostanzialmente la quantità di nicotina nel tabacco, così da scemare la dipendenza fisica e psicologica dei fruitori. Infine, dal 2027, tutti coloro che oggi hanno un’età che non supera i 14 anni non potranno più acquistare il tabacco.
Lo scontro ideologico: “fumo si o fumo no?”, “libertà o benessere?”
La compagine della maggioranza e la fazione della minoranza basano il confronto su un unico fondamentale quesito:” è meglio salvaguardare la salute delle future generazioni o lasciare che possano godere della nostra stessa libertà?“. È una domanda da un milione di dollari priva però di una risposta oggettiva. Le parti sopracitate confliggono apportando alle proprie tesi due argomenti semplicemente imparagonabili tra loro. È una questione soggettiva perché dipende esclusivamente dall’ottica con cui ci pone nei confronti del vizio e della libertà, della salute e della vita sana e duratura.
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di Gabriele Nostro
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