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My Hero Academia – stagione finale: la fine di un viaggio epico

di Redazione Network NCI

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Siamo giunti al termine. My Hero Academia conclude il suo percorso con questa ultima stagione, ricca di pregi ma anche di difetti.

La settima stagione di My Hero Academia si apre in un Giappone allo stremo dopo la Guerra di Liberazione del Paranormale. Con la società in crisi e i villain in fuga, gli eroi — studenti della U.A. compresi — si preparano allo scontro decisivo contro All For One e uno Shigaraki ormai vicino alla completa trasformazione.
Mentre All Might coordina un piano disperato per dividere e indebolire i nemici, Deku e i suoi compagni affinano i propri poteri in vista della battaglia finale. La stagione intreccia grandi combattimenti, sviluppi emotivi e rivelazioni sui villain, preparando il terreno per il confronto conclusivo che deciderà il destino del mondo degli eroi.

My Hero Academia 7: un passo in avanti su alcuni fronti

In questa stagione troviamo netti miglioramenti a livello di animazione. Lo studio Bones, che da anni si occupa della serie, mostra una rinnovata energia. Le scene d’azione sono più fluide e curate, merito anche di un team di animatori particolarmente ispirato.
La regia degli episodi più importanti valorizza ogni potere e ogni scontro, rendendo i combattimenti davvero spettacolari. Nel complesso, qualità visiva e ritmo risultano migliorati rispetto alle stagioni precedenti, facendo di questa una delle stagioni più solide dal punto di vista tecnico.

Ma non solo animazione: la stagione è colma di storie, collegamenti, amicizie e sentimenti che rafforzano ulteriormente il rapporto tra i protagonisti. L’epilogo di una storia affascinante ruota attorno a un messaggio chiaro: credere in una persona è la cosa più importante che si possa fare.
È la storia di Izuku Midoriya e All Might, personaggi che dal lontano 2016 ci accompagnano in questo viaggio.

My hero academia

Una stagione di alti e bassi

La serie mette al centro il rapporto tra il protagonista e la sua antitesi. Deku ha sempre cercato l’umanità anche dove sembrava non essercene più, guidato dall’idea che chiunque meriti una possibilità di essere salvato. Ma ci sono momenti in cui anche gli ideali più puri devono essere messi in discussione.

Arrivati a questo punto dello scontro, My Hero Academia mostra quanto sia difficile restare fedeli ai propri valori quando ci si trova davanti a un male così assoluto — e quanto sia inevitabile chiedersi se, a volte, non sia necessario fare una scelta diversa, anche quando è la più dura.

Alcune scelte narrative però risultano poco incisive e avrebbero meritato una gestione migliore, così come alcuni personaggi, sia tra gli eroi che tra i villain.

Tuttavia, tutto questo non brucia quanto costruito. È un susseguirsi di scene intense che colpiscono emotivamente e lasciano un segno profondo per tutto ciò che la serie ha rappresentato. Gran parte di questo coinvolgimento passa anche dalle scelte musicali: le colonne sonore risultano perfette e sempre adatte al contesto, mentre opening ed ending, bellissime, amplificano il peso emotivo degli eventi e accompagnano lo spettatore fino ai titoli di coda.

Il finale rimette le cose a posto, con un episodio che chiude la storia di un ragazzo “diverso dagli altri”, che ha teso la mano a chiunque dall’inizio alla fine, cambiando il mondo con la sua generosità e il suo altruismo.

Pro e Contro

PRO

Animazione: La settima stagione rappresenta uno dei picchi tecnici della serie: combattimenti fluidi, regia ispirata e momenti visivamente memorabili che valorizzano ogni scontro;

Finale: Nonostante qualche limite narrativo, la chiusura emotiva funziona: lascia il segno, coinvolge e rende giustizia al viaggio dei personaggi;

Colonne sonore: Il comparto musicale è perfetto, così come opening ed ending.

CONTRO

Gestione di alcuni personaggi: Alcuni eroi e villain restano sacrificati o poco approfonditi;

Villain poco incisivi: Il villain principale non riesce sempre a sostenere il peso dell’intera serie;

Un’avventura che giunge al termine, frutto della visione di Kōhei Horikoshi. Una stagione quasi perfetta, in grado di coinvolgere dall’inizio alla fine grazie a splendide animazioni e a un forte impatto emotivo.
Un saluto a una delle serie che ci ha tenuto in tensione per anni, una delle ultime grandi serie storiche. “Quando ero piccolo ero convinto che alla fine di una battaglia il mondo tornasse subito alla pace. Invece la nostra storia non è ancora finita, lo sarà solo quando riusciremo a tracciare la via verso un futuro radioso. Ancora più in là”.

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Articolo di Damiano Longo

Voto 8,5

 

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