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Mamma, ho perso l’aereo: Macaulay Culkin pronto a tornare

di Redazione Network NCI

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La star dei primi due capitoli della saga natalizia è pronto a tornare. Macaulay Culkin è pronto a tornare nei panni di Kevin McAllister a difendere il Natale dai ladri e dalla noia. Potrebbe infatti essere in cantiere un terzo progetto della saga originale di Mamma, ho perso l’aereo. E l’idea è proprio di Culkin.

Macaulay Culkin apre al ritorno di Kevin McCallister: “Ho già un’idea per un sequel, ma deve essere fatto bene”

Macaulay Culkin è tornato al centro dell’attenzione grazie al tour A Nostalgic Night with Macaulay Culkin, un evento itinerante organizzato per celebrare il 35º anniversario dell’uscita di Mamma, ho perso l’aereo, il cult natalizio diretto da Chris Columbus nel 1990. Durante una delle serate con il pubblico, l’attore ha sorpreso i fan parlando apertamente della possibilità di tornare nei panni di Kevin McCallister, a patto che un eventuale sequel sia concepito “nel modo giusto”.

Culkin non si è limitato a esprimere disponibilità: ha anche raccontato di avere già in mente un’idea piuttosto precisa. «Mi è venuta questa idea» ha spiegato, «Sono o un vedovo o un divorziato. Sto crescendo un figlio e lavoro troppo. Non gli presto sufficiente attenzione, lui si irrita con me… e poi resto chiuso fuori casa. È lui a non farmi entrare, ed è lui a preparare le trappole per me». Una premessa che ribalta la dinamica originale, trasformando Kevin da genio difensore domestico in vittima delle sue stesse distrazioni da adulto.

L’attore ha poi descritto la casa come metafora del rapporto padre-figlio: «Il mio personaggio deve essere riaccolto nel cuore del figlio. È l’elevator pitch più vicino che ho. Non sono completamente allergico al sequel, se è la cosa giusta». Un’idea che ha immediatamente intrigato il pubblico, soprattutto perché offre una chiave più matura e umana per reinterpretare un personaggio diventato icona dell’infanzia di un’intera generazione.

I due film originali dei primi anni ’90, Mamma, ho perso l’aereo e Mamma, ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York, trasformarono Culkin in una baby star globale, trainati dal successo fenomenale del primo capitolo, capace di incassare oltre 476 milioni di dollari nel mondo. Il franchise, dopo la sua uscita di scena e quella di Chris Columbus, ha generato sequel e spin-off minori, mai in grado di replicare la magia dell’originale.

Ed è proprio quella “magia irripetibile” che, solo qualche mese fa, aveva spinto Chris Columbus a dichiararsi contrario a un nuovo sequel: «Penso che Mamma, ho perso l’aereo esista quasi come un pezzo d’epoca. È stato un momento molto speciale e non puoi davvero ricatturarlo. Cercare di tornare indietro e rifare ciò che è stato fatto 35 anni fa sarebbe un errore. Andrebbe lasciato in pace».

Le parole di Culkin, però, mostrano come l’attore veda nello stesso concetto un’opportunità narrativa: non tentare di rifare la formula degli anni ’90, ma reinterpretarla in chiave emotiva, adulta, magari anche malinconica. La domanda ora è se Hollywood, che negli ultimi anni ha tentato più volte di rivitalizzare il marchio, sia pronta a scommettere su un sequel che non punta sulla nostalgia facile, ma su una vera evoluzione del personaggio.

Per ora, l’unica certezza è che Culkin non chiude la porta: il che, dopo decenni di rifiuti e distacco dal franchise, è già una notizia enorme.

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Articolo di Lorenzo Giorgi

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