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Dall’UNESCO il primo sì al riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale!

di Redazione Network NCI

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L’UNESCO ha espresso il primo parere tecnico favorevole alla candidatura della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La valutazione, pubblicata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, rappresenta una tappa cruciale nel percorso che potrebbe portare l’Italia a ottenere un riconoscimento storico. Gli esperti internazionali hanno infatti raccomandato l’iscrizione della cucina italiana nella prestigiosa lista, sottolineandone il valore sociale, culturale e identitario. Si tratta del primo “via libera” ufficiale, che apre la strada alla decisione finale di tipo politico, prevista per dicembre a New Delhi durante la riunione del Comitato intergovernativo dell’Unesco.

Il valore culturale della cucina italiana

Italia

Pizza (@Shutterstock)

Il dossier di candidatura, curato dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Agricoltura con il supporto di università e associazioni di settore, ha messo in luce la cucina italiana come espressione viva e condivisa della comunità nazionale. Non solo un insieme di ricette, ma un sistema culturale fondato su gesti, rituali, saperi e convivialità tramandati di generazione in generazione. La proposta riconosce nel cibo italiano un simbolo di identità collettiva, capace di unire territorio, biodiversità e tradizione. L’Italia, già custode di numerosi patrimoni immateriali come la dieta mediterranea, l’arte dei pizzaioli napoletani e la transumanza, mira ora ad aggiungere un tassello che rappresenta l’essenza stessa della sua cultura quotidiana.

L’attesa per la decisione di dicembre

Dopo il parere tecnico, la candidatura passa ora all’esame politico del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che si riunirà dall’8 al 13 dicembre a New Delhi. In quella sede verrà presa la decisione definitiva sull’iscrizione della cucina italiana nella lista Unesco. Se la raccomandazione degli esperti sarà confermata, la nostra tradizione gastronomica diventerà la prima al mondo a ricevere il riconoscimento nel suo complesso. L’Italia consoliderebbe così il proprio ruolo di leader nella tutela e nella promozione delle culture alimentari, ponendo la cucina come linguaggio universale di identità, sostenibilità e condivisione.

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Articolo di Biagi Linda

Fonti: Ansa, Tgcom24

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