di Francesco Ferri
In Italia, secondo i dati ISTAT prosegue il calo delle nascite. Nel 2024 ci sono state 369.944 nascite, in diminuzione del 2,6% sull’anno precedente. Oltre a ciò, in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio, nel 2025 sono circa 13mila in meno rispetto allo stesso periodo nel 2024 (-6,3%). A raggiungere il minimo storico è il numero medio di figli per donna. Nel 2024 questo dato ha raggiunto 1,18, in flessione rispetto al 2023 (1,20).
Nascite in calo
Questo andamento decrescente nelle nascite prosegue senza soste dal 2008, anno nel quale si è registrato il numero massimo di nati vivi degli anni Duemila (oltre 576mila). Da quel momento la perdita complessiva è stata quasi di 207mila nascite. Il calo, oltre a dipendere da una bassa propensione ad avere figli, è motivato dalla forte riduzione dei potenziali genitori. Secondo i dati raccolti nel periodo che va da gennaio-luglio 2025, le Regioni che hanno registrato il calo più intenso sono l’Abruzzo (-10,2%) e la Sardegna (-10,1%). Con alti livelli di diminuzione sul fronte nascite ci sono poi l’Umbria (-9,6%), il Lazio (-9,4%) e la Calabria (-8,4%). Le diminuzioni meno intense provengono invece dalla Basilicata, dalle Marche e dalla Lombardia, con rispettivamente -0,9%, -1,6% e -3,9%.
Solo due regioni con dati in aumento
Sono soltanto due le regioni che segnalano degli aumenti nelle percentuali di nascite. Parliamo della Valle d’Aosta con +5,5% e le Province autonome di Bolzano e Trento, rispettivamente +1.9% e +0,6%. Spesso fra giovani vi è poi la tendenza ad avere figli nati fuori dal matrimonio. In un contesto di natalità decrescente, nel 2024 come già osservato ampiamente nel 2023, anche i nati da coppie non coniugate hanno subito una diminuzione.
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