di Redazione Network NCI
Gli Emmy Awards si sono tenuti ieri notte, e stamani siamo qui pronti a fornirvi il recap della premiazione. Il Peacock Theater è stato protagonista di una pioggia di premi, e vediamo quindi chi sono stati in grado di accaparrersene di più.
Emmy Awards 2025: trionfa The Studio, sorpresa per Stephen Colbert
Sono stati annunciati i vincitori della 77ª edizione degli Emmy Awards, che si sono svolti al Peacock Theater di Los Angeles e trasmessi in diretta nella notte italiana su Sky Atlantic e in streaming su NOW. A dominare la serata è stata la serie comedy Apple TV+ The Studio, che ha conquistato ben 13 statuette complessive tra Primetime e Creative Arts Emmy Awards, seguita da The Penguin con 9 premi, Adolescence con 8 e The Pitt con 5 (quest’ultima presto in arrivo su Sky e NOW).
A condurre la cerimonia è stato il comico Nate Bargatze, mentre negli Stati Uniti la serata è andata in onda su CBS e in streaming su Paramount+.
Quest’anno Scissione (Apple TV+) aveva guidato le candidature con 27 nomination, seguita da The Penguin (24), The White Lotus e The Studio (23 ciascuna). Nella lista figuravano anche The Last of Us (16), Andor e Hacks (14 a testa), The Pitt, Adolescence e The Bear (13). Sei le candidature per House of the Dragon, quattro per Dune: Prophecy e una per The Day of the Jackal di Sky Original.
Tra i riconoscimenti principali, The Studio si è imposta come miglior serie comica, The Pitt ha conquistato il titolo di miglior serie drammatica e Adolescence è stata premiata come miglior miniserie. Da segnalare anche il traguardo storico di Owen Cooper, interprete di Adolescence, che a soli 15 anni è diventato il più giovane vincitore maschile di un Emmy come miglior attore non protagonista in una miniserie.
Uno dei momenti più emozionanti è stato il premio a Stephen Colbert, che ha ottenuto il suo primo Emmy per The Late Show With Stephen Colbert, chiuso dopo la cancellazione decisa dalla CBS. Nel suo discorso di ringraziamento il conduttore ha ricordato il legame con il suo show e ha lanciato un messaggio politico: «A volte capisci quanto ami davvero qualcosa solo quando hai la sensazione che potresti perderla… Non ho mai amato il mio Paese in modo così disperato. Dio benedica l’America». Colbert ha poi citato Prince con un invito a non arrendersi: «Rimanete forti e siate coraggiosi, e se l’ascensore cerca di portarvi giù, fate i matti e premete un piano più alto».
Qua sotto segue la lista accurata dei vincitori:
Attore protagonista in una miniserie: Stephen Graham, Adolescence
Con la vittoria agli Emmy, Graham ha consacrato la sua interpretazione in Adolescence come uno dei momenti più intensi della sua carriera.
Nei panni di Eddie Miller, padre di un tredicenne accusato dell’omicidio di una compagna di scuola, l’attore britannico ha saputo dare corpo a una figura lacerata tra il bisogno di proteggere il figlio e il peso di una verità che sembra sfuggirgli di mano. Il suo personaggio incarna la fragilità e la forza di un genitore che affronta la tempesta dell’adolescenza non solo come età di crescita, ma come terreno di scontro morale e sociale. Una prova d’attore che ha colpito pubblico e critica per la capacità di unire durezza e vulnerabilità, trasformando la miniserie Netflix in un ritratto potente e universale dei rapporti familiari.
Attrice protagonista in una miniserie: Cristin Milioti, The Penguin
Cristin Milioti, attrice statunitense di origini italiane, è tornata sotto i riflettori nel 2024 grazie al ruolo di Sofia Falcone Gigante in The Penguin, acclamata miniserie HBO spin-off del film The Batman. Accanto a Colin Farrell, che riprende i panni del criminale Oswald Cobblepot, Milioti veste i tratti oscuri e carismatici dell’erede della potente famiglia Falcone, portando sullo schermo una figura complessa e spietata.
Conosciuta dal grande pubblico per la sua interpretazione di Tracy McConnell in How I Met Your Mother e per la candidatura al Tony Award ottenuta con il musical Once a Broadway, l’attrice conferma la sua versatilità passando dal registro brillante alla dimensione cupa e drammatica del crime. La sua presenza in The Penguin segna un nuovo traguardo nella carriera di un’artista capace di spaziare tra teatro, cinema e televisione, consolidandosi come una delle interpreti più poliedriche della scena contemporanea.
Attore non protagonista in una miniserie: Owen Cooper, Adolescence
Con Adolescence, la miniserie Netflix del 2025, Owen Cooper è passato in pochi mesi dall’essere un giovane sconosciuto di Warrington a uno dei talenti più discussi della nuova generazione. Nei panni di Jamie Miller, tredicenne accusato di omicidio, Cooper ha conquistato critica e pubblico con un’interpretazione di rara intensità, definita dall’Evening Standard “forse il miglior debutto mai visto da un attore bambino”.
La serie, co-creata da Stephen Graham, ha voluto puntare su un volto nuovo e autentico del Nord dell’Inghilterra, scelta rivelatasi vincente: il ruolo ha portato al giovane attore il Primetime Emmy come miglior attore non protagonista in una miniserie, rendendolo il più giovane interprete maschile a ricevere tale riconoscimento. Un successo che non solo consacra Adolescence come uno dei titoli più potenti della stagione televisiva, ma che segna anche l’inizio folgorante di una carriera destinata a crescere.
Attrice non protagonista in una miniserie: Erin Doherty, Adolescence
Con Adolescence, Erin Doherty conferma il suo talento nell’immergersi in ruoli complessi e sfaccettati. Dopo aver conquistato il pubblico internazionale nei panni della principessa Anna in The Crown, l’attrice britannica interpreta nella miniserie Netflix del 2025 la psicologa pediatrica Briony Ariston, chiamata a confrontarsi con le fragilità e i traumi di adolescenti coinvolti in vicende drammatiche.
La sua performance, intensa e misurata, si inserisce come contrappunto emotivo alla storia del giovane Jamie Miller, contribuendo a fare di Adolescence uno dei titoli più discussi e apprezzati dell’anno. Con questo ruolo, Doherty consolida la sua versatilità, dimostrando di saper passare con naturalezza dal dramma storico alla tensione psicologica contemporanea.
Miglior miniserie o serie antologica: Adolescence
Adolescence, miniserie britannica targata Netflix e firmata da Jack Thorne e Stephen Graham, ha debuttato nel 2025 imponendosi come uno degli esperimenti televisivi più audaci e discussi dell’anno.
Diretto da Philip Barantini, il progetto si distingue per la scelta registica di raccontare ogni episodio in un unico piano sequenza, immergendo lo spettatore nella tensione narrativa senza stacchi né pause.
Al centro della storia, l’omicidio di un’adolescente e l’accusa rivolta a un suo compagno di classe, attorno al quale si intrecciano i temi più spinosi della contemporaneità: il bullismo, il cyberbullismo e l’influenza della manosfera e della cultura incel sui giovani. Accolta con entusiasmo dalla critica, la serie ha ricevuto elogi per la scrittura incisiva, la regia immersiva e le interpretazioni del cast, che vede tra i protagonisti Stephen Graham, Owen Cooper, Erin Doherty e Ashley Walters. Un’opera che non solo intrattiene, ma che stimola un urgente dibattito sociale.
Migliore attrice protagonista in una serie comedy: Jean Smart, Hacks
Con Hacks, Jean Smart ha trovato il ruolo che l’ha consacrata come una delle attrici più raffinate e influenti della televisione contemporanea. Nella serie targata HBO, l’interprete di Seattle veste i panni di Deborah Vance, leggendaria comica di Las Vegas alle prese con la necessità di reinventarsi in un panorama culturale in rapido mutamento.
Tra cinismo e vulnerabilità, Smart offre una performance che ha conquistato pubblico e critica, valendole ben sette Emmy (l’ultimo dei quali appena arrivato, nelle scorse ore), due Golden Globe, due Critics Choice Television Awards e due Screen Actors Guild Awards. Hacks non solo ha rilanciato la sua carriera a livello internazionale, ma ha anche confermato la sua straordinaria capacità di dare profondità e sfumature a personaggi femminili complessi, consolidandola come icona indiscussa della serialità americana.
Miglior attore protagonista in serie comedy: Seth Rogen, The Studio
Con The Studio, Seth Rogen conferma la sua vocazione a esplorare con ironia e irriverenza il dietro le quinte dell’industria dell’intrattenimento. La serie, ideata e prodotta insieme al suo storico collaboratore Evan Goldberg, porta sullo schermo il mondo delle grandi case di produzione hollywoodiane, raccontandone vizi, virtù e contraddizioni con il tono graffiante tipico della comicità di Rogen.
Dopo il successo di cult come Facciamola finita e le produzioni televisive The Boys e Preacher, l’attore, regista e sceneggiatore canadese si misura con un nuovo progetto satirico che fonde realtà e finzione, offrendo uno spaccato pungente e attuale dell’industria cinematografica. Un tassello ulteriore nella carriera di un artista che ha fatto della commistione tra comicità irriverente e critica sociale il proprio marchio di fabbrica.
Miglior attore non protagonista comedy: Jeff Hiller,Somebody Somewhere
Jeff Hiller, attore, comico e improvvisatore texano, ha trovato la sua consacrazione definitiva grazie a Somebody Somewhere, la serie HBO creata e interpretata da Bridget Everett. Nei panni di Joel, amico leale e cuore pulsante della storia, Hiller ha conquistato pubblico e critica fino a vincere nel 2025 il suo primo Emmy Award.
Il successo è arrivato dopo oltre vent’anni di carriera tra teatro, improvvisazione e apparizioni televisive in show come 30 Rock e Unbreakable Kimmy Schmidt. La sua interpretazione in Somebody Somewhere ha rappresentato non solo un momento di svolta professionale, ma anche un riconoscimento tardivo e meritato della sua sensibilità attoriale, capace di intrecciare comicità e vulnerabilità con rara autenticità.
Miglior attrice non protagonista comedy: Hannah Einbinder, Hacks
Il successo di Hannah Einbinder è esploso con Hacks, la serie televisiva che l’ha consacrata tra le nuove voci più brillanti della comicità americana. Nella parte di Ava Daniels, giovane sceneggiatrice dal carattere tagliente, Einbinder ha saputo combinare ironia e vulnerabilità, conquistando critica e pubblico.
La serie, acclamata per il suo umorismo sofisticato e la profondità dei personaggi, le ha fruttato candidature ai più prestigiosi premi televisivi, tra cui Emmy (e nelle scorse ore ha vinto l’Emmy alla Miglior attrice non protagonista comedy), Golden Globe e Critics Choice, confermando la sua ascesa come interprete di riferimento nel panorama della commedia contemporanea.
Miglior Guest Actor in una serie comedy: Bryan Cranston, The Studio
Dopo aver conquistato il pubblico con l’iconico ruolo di Walter White in Breaking Bad, Bryan Cranston si conferma forza creativa anche dietro le quinte con The Studio. E non solo dietro le quinte: l’attore ha infatti appena vinto un Emmy come Miglior Guest Actor in una serie comedy, quindi davanti le quinte…
Nel progetto, Cranston svolge anche il ruolo di produttore esecutivo, portando la sua esperienza decennale nel raccontare storie intense e coinvolgenti. La serie offre uno sguardo privilegiato sui retroscena della produzione televisiva, mescolando intrattenimento e approfondimento creativo, e consolidando la reputazione di Cranston come interprete e narratore di riferimento nell’industria dello spettacolo.
Miglior Guest Actress in una serie comedy: Julianne Nicholson, Hacks
Julianne Nicholson, ex modella diventata attrice, ha costruito una carriera televisiva solida e variegata, distinguendosi in serie come Law & Order: Criminal Intent, Boardwalk Empire e Omicidio a Easttown, ruolo che le è valso l’Emmy come miglior attrice non protagonista.
Al cinema ha dimostrato versatilità, passando dalle commedie romantiche al dramma indipendente, con la candidatura all’Independent Spirit Award per Tully e la partecipazione al film Tonya. Nicholson unisce alla presenza scenica una capacità rara di caratterizzazione, consolidandosi come una delle interpreti più apprezzate del panorama contemporaneo.
Miglior serie comedy: The Studio
The Studio, serie televisiva statunitense ideata e diretta da Seth Rogen ed Evan Goldberg, racconta le vicende di Matt Remick, neo-nominato capo dei Continental Studios, alle prese con la sfida di salvare la società in un settore in rapida evoluzione.
Debuttata su Apple TV+ il 26 marzo 2025, la serie ha attirato attenzione grazie a un’originale campagna promozionale, che ha incluso un teaser trailer, un finto spot durante il Super Bowl LIX e il trailer ufficiale di marzo.
Con un cast che vede protagonisti Seth Rogen, Catherine O’Hara, Ike Barinholtz, Chase Sui Wonders e Kathryn Hahn, The Studio è già stata rinnovata per una seconda stagione, confermandosi tra le produzioni più attese della piattaforma.
Migliore attore protagonista in una serie drama: Noah Wyle, The Pitt
Noah Wyle torna a dominare il piccolo schermo con The Pitt, serie di HBO Max in cui interpreta il dottor Michael “Robby” Robinavitch, ruolo che gli vale la prima candidatura (con tanto di vittoria) agli Emmy come miglior attore protagonista in una serie drammatica.
In veste di protagonista e produttore esecutivo della serie The Pitt, Wyle porta tutta la sua esperienza maturata in decenni di televisione, da E.R. – Medici in prima linea a Falling Skies, combinando intensità emotiva e profondità dei personaggi. Ambientata in un contesto medico denso di tensione e intrighi, The Pitt conferma la capacità dell’attore di rendere indimenticabili figure complesse e di consolidare la sua reputazione come uno dei volti più autorevoli del drama contemporaneo.
Migliore attrice protagonista serie drama: Britt Lower, Severance
Brittney Leigh Lower ha raggiunto l’apice della carriera con Severance, la serie sci-fi di Apple TV+ che l’ha consacrata protagonista nei panni di Helly R. La sua interpretazione, caratterizzata da una straordinaria intensità emotiva e capacità di rendere credibile il delicato equilibrio tra vita privata e lavoro, le è valsa nel 2025 l’Emmy come miglior attrice protagonista in una serie drammatica.
La serie, acclamata per il suo approccio innovativo al genere thriller psicologico, ha permesso a Lower di combinare talento recitativo e curiosità artistica, come dimostra il suo coinvolgimento in esperienze circensi durante la pausa tra le stagioni, consolidandola come una delle interpreti più versatili e originali della televisione contemporanea.
Attore non protagonista serie drama: Tramell Tillman, Severance
Tramell Tillman si è affermato come uno degli interpreti chiave di Severance, la serie di Apple TV+ che esplora i confini tra vita privata e lavoro. Nel ruolo di Seth Milchick, Tillman porta sullo schermo una profonda comprensione delle dinamiche aziendali, frutto della sua esperienza nel settore non-profit, combinata a una formazione teatrale rigorosa.
La sua interpretazione contribuisce a delineare il mondo surreale e inquietante della serie, rendendolo un elemento fondamentale nell’equilibrio tra tensione drammatica e satira corporativa che ha reso Severance uno dei fenomeni televisivi più acclamati degli ultimi anni.
Attrice non protagonista serie drama: Katherine LaNasa, The Pitt
Katherine LaNasa si è unita al cast di The Pitt, la serie di HBO Max in cui interpreta un ruolo chiave accanto a Noah Wyle.
Con una carriera che spazia tra cinema e televisione, LaNasa porta esperienza e carisma alla produzione, contribuendo a delineare le dinamiche complesse del mondo medico al centro della serie. Grazie al suo talento consolidato in ruoli televisivi come Imposters e Truth Be Told, la sua presenza rafforza il cast di The Pitt, rendendo la serie un punto di riferimento per il drama contemporaneo e aggiungendo profondità emotiva ai conflitti professionali e personali che caratterizzano la trama.
Migliore Guest Actor in una serie drama: Shawn Hatosy, The Pitt
Shawn Hatosy, noto per la sua versatilità tra cinema e televisione, si è distinto in ruoli che spaziano da thriller adolescenziali come The Faculty a drammi intensi come Alpha Dog e Southland.
Con una carriera che include partecipazioni a E.R. – Medici in prima linea, Six Feet Under e film di rilievo come Nemico pubblico e Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans, Hatosy ha saputo costruirsi una reputazione come interprete capace di passare con naturalezza da personaggi complessi a ruoli più leggeri. La sua esperienza e presenza scenica lo rendono uno dei volti più solidi e riconoscibili del panorama televisivo e cinematografico contemporaneo.
Migliore Guest Actress in una serie drama: Merritt Wever, Severance
Merritt Wever si è affermata come una delle attrici più versatili della televisione contemporanea grazie a ruoli che spaziano dal cinema indipendente a serie di grande successo.
Nota al grande pubblico per l’interpretazione di Zoey in Nurse Jackie – Terapia d’urto, Wever ha saputo coniugare talento comico e drammatico, costruendo personaggi credibili e profondi. La sua carriera, iniziata Off-Broadway e arricchita da partecipazioni a film come Into the Wild – Nelle terre selvagge e Michael Clayton, conferma la sua capacità di adattarsi a contesti differenti e di lasciare un’impronta distintiva in ogni produzione televisiva o cinematografica in cui prende parte.
Miglior serie drammatica: The Pitt
The Pitt, serie televisiva statunitense ideata da R. Scott Gemmill, ha debuttato il 9 gennaio 2025 su Max, affermandosi subito come uno dei drama medici più intensi dell’anno.
Con Noah Wyle nei panni del dottor Michael Robinavitch, la serie racconta ogni episodio come un’ora all’interno di un turno di 15 ore al pronto soccorso del fittizio Pittsburgh Trauma Medical Hospital, offrendo un ritratto realistico e ad alta tensione della vita in emergenza. Accanto a Wyle, un cast corale composto da Tracy Ifeachor, Patrick Ball, Katherine LaNasa, Supriya Ganesh, Fiona Dourif, Taylor Dearden, Isa Briones, Gerran Howell e Shabana Azeez contribuisce a dare spessore ai personaggi e a esplorare le dinamiche professionali e personali che rendono The Pitt un esempio di storytelling medico contemporaneo di grande impatto.
Miglior serie Talk: The Late Show With Stephen Colbert
The Late Show di Stephen Colbert ha conquistato un’ultima vittoria agli Emmy 2025, vincendo come Miglior Talk Show poco dopo che la CBS aveva annunciato la cancellazione del programma. L’annuncio, fatto a luglio, ha motivato la decisione come “puramente finanziaria”, anche se i critici hanno ipotizzato che fusioni aziendali e considerazioni politiche possano aver avuto un ruolo.
Quando Colbert e il suo team hanno ritirato il premio poche ore fa, il pubblico è esploso in un’ovazione in piedi, intonando il suo nome. Nel discorso di accettazione, Colbert ha ringraziato la CBS, i 200 membri della squadra di produzione e ha reso omaggio alla sua assistente esecutiva scomparsa, Amy Cole. Riflettendo sul suo decennio alla guida del programma, ha definito lo show “una commedia notturna sulla perdita… che è legata all’amore” e ha esortato il pubblico a restare resiliente nei momenti difficili.
La vittoria segue un Emmy ai Creative Arts per la regia ottenuto all’inizio della settimana e consolida il posto di Colbert nella storia del late-night, aggiungendosi ai precedenti 10 Emmy vinti con The Colbert Report e altri speciali. I colleghi del settore, incluso Jimmy Kimmel, hanno apertamente sostenuto la candidatura di Colbert, evidenziando la controversia legata alla cancellazione dello show e la forte reazione contro la decisione della CBS.
Miglior programma competitivo reality
The Traitors, noto anche come The Traitors US fuori dagli Stati Uniti, è la versione americana della popolare serie olandese De Verraders. Il reality show, condotto dall’attore scozzese Alan Cumming, ha debuttato su Peacock il 12 gennaio 2023 e ha rapidamente ottenuto il rinnovo per più stagioni: la seconda è iniziata il 12 gennaio 2024, mentre nel 2024 e nel 2025 sono state annunciate ulteriori stagioni fino alla quinta, inclusa una versione con soli civili prevista su NBC.
Ambientato nello storico Ardross Castle nelle Highlands scozzesi, il programma mette alla prova un gruppo di concorrenti in un gioco di deduzione sociale simile a Mafia o Werewolf. Tra i partecipanti, un piccolo gruppo di “Traditori” cerca di eliminare gli altri concorrenti, detti “Fedeli”, per aggiudicarsi il montepremi, mentre i Fedeli tentano di scoprire e cacciare i Traditori attraverso votazioni quotidiane. La serie, prodotta da Studio Lambert in collaborazione con BBC e Peacock, mantiene la stessa struttura e location della versione britannica, con sfide, missioni e la possibilità per i concorrenti di ottenere scudi protettivi durante il gioco. La finale prevede che i giocatori decidano se continuare a esiliare partecipanti o concludere il gioco: se rimangono solo Fedeli, il montepremi viene diviso tra loro, mentre la presenza di Traditori alla fine garantisce loro l’intera somma.
Miglior programma d’animazione: Arcane di Netflix
Arcane, nota anche come Arcane: League of Legends, è una serie animata statunitense prodotta da Riot Games e Fortiche Production, ambientata nell’universo del celebre videogioco League of Legends.
Annunciata in occasione del decimo anniversario del gioco, la serie funge da prequel e racconta le origini di diversi personaggi di Piltover e Zaun, rivolgendosi a un pubblico “16+” e attirando sia spettatori occasionali sia fan di lunga data. La produzione ha ricevuto ampi consensi dalla critica, elogiata per la combinazione tra animazione disegnata a mano e CGI, il worldbuilding, la caratterizzazione dei personaggi e il doppiaggio.
Al debutto su Netflix, Arcane ha stabilito il record come serie più vista nella prima settimana, classificandosi al primo posto nella Top 10 in 52 paesi e al secondo negli Stati Uniti, venendo acclamata come il miglior adattamento videoludico di tutti i tempi. La trama segue le sorelle Vi e Jinx, divise tra l’avanzata e utopica Piltover e la squallida e oppressa Zaun, che si trovano su fronti opposti in una guerra segnata da ideologie contorte e tecnologia arcana.
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Articolo di Lorenzo Giorgi
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