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Tregua di 60 giorni indetta da Trump, Hamas chiede la fine della guerra

di Redazione Network NCI

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Donald Trump ha annunciato che Israele ha accettato una tregua di 60 giorni nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di lavorare verso una fine definitiva del conflitto. I suoi rappresentanti hanno incontrato gli israeliani in un lungo e produttivo confronto, durante il quale sono state definite le condizioni per finalizzare il cessate il fuoco. Tuttavia, Hamas non ha accolto con entusiasmo questa proposta: tramite il portavoce Taher al-Nunu, ha ribadito che accetterà solo un accordo che metta realmente fine alla guerra. Intanto, una delegazione palestinese si prepara a incontrare al Cairo i mediatori egiziani e qatarioti, lasciando aperta una possibile via diplomatica, anche se le condizioni rimangono rigide.

Israele, nuove tensioni interne alla guerra e l’ombra dell’annessione

idf apre il fuoco

Soldato Israele idf (@shuttertock)

Mentre la comunità internazionale cerca un compromesso per la pace, i ministri della destra radicale israeliana aumentano la pressione interna. Il ministro della Giustizia Yariv Levin afferma che Israele deve annettere la Cisgiordania, definendo questa mossa realistica, possibile e fondamentale per la sicurezza nazionale. Queste dichiarazioni preoccupano la comunità internazionale, che teme un progetto politico più ampio dietro le trattative per la tregua. Nel frattempo, i ministri Ben-Gvir e Bezalel Smotrich valutano, secondo alcune indiscrezioni, di unire le forze per bloccare l’accordo di cessate il fuoco, creando nuove tensioni nel governo di Netanyahu.

Gaza, pioggia di bombe e morti civili

La situazione di guerra sul terreno a Gaza resta drammatica e peggiora ogni giorno. Oggi, almeno 14 persone sono morte nei raid israeliani, tra cui cinque membri della stessa famiglia colpiti in una tenda per sfollati a Al-Mawasi. In totale, oltre 90 persone sono morte nelle ultime 24 ore, secondo fonti locali. Intanto, 165 organizzazioni hanno denunciato il sistema di aiuti israeliano, definendolo insufficiente e dannoso. Il numero di vittime civili continua a salire, con 228 giornalisti uccisi dall’inizio del conflitto, a testimonianza del pericolo crescente per chi documenta la guerra. Nel frattempo, l’Iran arresta 50 persone e ne uccide due per presunto spionaggio a favore del Mossad.

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Articolo di Biagi Linda

Fonti: RaiNews.it, SkyTg24

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