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In Europa 100mila morti per il caldo in due anni, nasce la Commissione OMS

di Redazione Network NCI

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Il 2024 è risultato essere l’anno più caldo mai registrato. Si prospetta un vertiginoso aumento della temperatura della Terra di 3°C nei prossimi decenni. Maggiormente a rischio sono gli anziani, i bambini e le donne in gravidanza. Per rispondere a quest’esigenza, l’OMS ha lanciato una Commissione Pan-Europea su Clima e Salute.

La Commissione

Il gruppo è composto da 11 commissari d’alto livello e si pone l’obiettivo di trasformare le politiche sanitare per poter affrontare le emergenze ambientali più gravi, attraverso proposte pratiche, sostenibili e applicabili. A guidare la Commissione saranno l’ex premier islandese Katrín Jakobsdóttir e Andrew Haines della London School of Hygiene & Tropical Medicine. Queste saranno le mansioni principali dell’OMS:

  • Analizzare i rischi sanitari legati al cambiamento climatico e le opportunità di miglioramento attraverso l’adattamento e la mitigazione;
  • Identificare le lacune nelle politiche e nei sistemi di governance che ostacolano un’azione efficace;
  • Formulare raccomandazioni strategiche per accelerare le azioni in materia di salute e clima;
  • Promuovere l’integrazione della salute nelle politiche climatiche e sensibilizzare i decisori politici di alto livello;
  • Fornire consulenza all’OMS Europa su come rafforzare il supporto agli Stati membri in materia di salute e cambiamento climatico.

I pericoli

“Il cambiamento climatico ci sta già colpendo” afferma il direttore regionale dell’OMS, Hans Klunge

“Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato. Siamo diretti verso un aumento catastrofico di tre gradi centigradi delle temperature globali. La salute pubblica ne sarà devastata” sottolinea la presidente Jakobsdóttir

Delle regioni appartenenti all’OMS, infatti, l’Europa è quella maggiormente colpita dal cambiamento climatico. Si registra che una persona su 10 viva in una zona a rischio alluvione (le inondazioni con il cambiamento climatico sono 9 volte più probabili). Dal 2020 ci sono stati quattro anni classificati come i più caldi mai registrati e l’inurbamento (nel 2030 l’80% degli Europei in più vivrà in città) aumenta il rischio di vulnerabilità.

Quest’emergenza climatica comporta un peggioramento delle condizioni di salute (le fasce più a rischio sono bambini, anziani e donne in gravidanza), con problemi respiratori, colpi di calore e infezioni.

Oltre alla salute fisica, c’è il rischio anche di un peggioramento delle condizioni psicologiche. Uno dei fattori registrati è poi un aumento dell’eco-ansia. Occorre, pertanto, agire in maniera tempestiva.

Scritto da: Gaia Cobelli

Fonti: tgcom24, ProMis

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