di Alessandro Colepio
La stagione fin qui deludente della Roma, fatta di tante sconfitte e ben 3 allenatori cambiati nel giro di 4 mesi, passa anche dal rendimento deludente di Paulo Dybala. Il fantasista argentino in estate sembrava vicinissimo a salutare la Capitale per trasferirsi in Arabia Saudita, poi per una combinazione di fattori (fra cui, sembra, la volontà della famiglia) ha deciso di rimanere in giallorosso anche per la stagione corrente.
Una scelta che ha legato ancora di più il popolo romanista al proprio numero 21, ma che per ora non sembra aver pagato. Dybala fin qui è sceso in campo 18 volte fra campionato e coppe, mettendo a referto solamente 2 gol e 1 assist. Numeri troppo bassi per quello che, carte alla mano, dovrebbe essere il leader offensivo della squadra.
Il difficile inizio di stagione dell’argentino
Incolpare solo il giocatore sarebbe troppo semplice. Certo, il rendimento dell’ex Juve non è sicuramente quello a cui ci ha abituato in questi anni, ma bisogna fare un paio di precisazioni. Primo: con tutta probabilità Dybala non doveva rimanere alla Roma, era pronto ad affrontare un nuovo capitolo della sua carriera e la società aveva individuato in Matias Soulé il suo ideale successore.
In secundis, fra cambi di modulo e un’intesa mai sbocciata con Dobvyk (altra grande delusione fin qui), Dybala sembra sempre più un corpo estraneo nelle dinamiche di una Roma che cerca le sue sicurezze più nel gioco sulle fasce che nella zona centrale del campo.
Nelle prime gare di campionato, quelle sotto la guida di De Rossi, l’argentino è stato spesso utilizzato a gara in corso, lasciando più spazio al neo acquisto Soulé, col quale non è mai sembrato troppo compatibile.
Dopo l’esonero dell’ex capitano giallorosso, Juric prima e Ranieri poi hanno rimesso Paulo al centro del progetto tecnico, spendendo parole al miele per il giocatore più creativo della rosa. La realtà è però ben diversa. Oggi la Roma è in enorme difficoltà, la squadra non riesce ad esprimere un gioco efficace e Dybala sembra anche lontano dalla condizione fisica ideale per fare la differenza.
Il futuro di Dybala
Appurato che Dybala non è l’unico problema di questa squadra e che le prestazioni deludenti non dipendono solo da lui, i dirigenti del club capitolino hanno comunque per le mani un grosso problema da risolvere. Il contratto del numero 21 scade a giugno e, con tutta probabilità, non verrà rinnovato.
Gli scenari possibili sono due: o Dybala saluterà la Roma a gennaio, oppure potrebbe rimanere in giallorosso per un altro anno ancora. Non che sia possibile ricavare grosse cifre da un giocatore di 31 anni nel mezzo della peggior stagione della sua carriera, sia chiaro, ma perlomeno la Roma risparmierebbe i soldi dello stipendio e potrebbe chiudere questa stagione imparando a fare a meno del suo fuoriclasse.
A questo quadro vanno aggiunti altri due elementi, visto che nel contratto dell’argentino sono presenti due clausole di grande rilevanza: la prima è una clausola rescissoria da 12 milioni di euro, valida solo per l’estero dal 1 al 15 gennaio; l’altra è quella del rinnovo automatico per un’altra stagione, che scatterà non appena Dybala giocherà altre 8 partite da almeno 45 minuti.
Cedere Dybala a gennaio vorrebbe dire privare la squadra del suo miglior giocatore praticamente a metà campionato, inimicandosi ulteriormente la tifoseria, trattenerlo vorrebbe dire far scattare il rinnovo automatico e trovarsi punto e a capo in estate.
Sullo sfondo di questa complicata vicenda c’è il Galatasaray, che in questi giorni ha iniziato i contatti con l’agente dell’ex Juve: sul piatto c’è un maxi contratto da 10 milioni di euro a stagione. Secondo il Corriere dello Sport, la clausola rescissoria appare chiaramente fuori mercato. In parole povere, o si chiude prima di Capodanno o se ne riparlerà dopo il 15 gennaio.
La telenovela Dybala, che ha tenuto i tifosi romanisti col fiato sospeso per tutta l’estate, non ha ancora trovato una conclusione.
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