di Redazione NCI
La guerra russo-ucraina va avanti da più di due anni. Negli ultimi giorni, il presidente USA Joe Biden ha dato l’ok per l’utilizzo, da parte dell’Ucraina, dei missili balistici ATACMS per attaccare il suolo russo. Una scelta che ha fatto discutere e che molti hanno condannato. Ma una domanda sorge spontanea: cosa ne pensano oggi gli ucraini in merito a una risoluzione definitiva del conflitto?
Ucraina: il sondaggio Gallup parla chiaro
Un recente sondaggio Gallup ha mostrato che il 52% della popolazione ucraina è “favorevole a rinunciare a combattere e negoziare la pace“. Le rilevazioni sono state effettuate tra agosto e ottobre 2024. Questi dati testimoniano la volontà di metà Ucraina di optare per la pace, anche a costo di dover rinunciare a territori come Crimea e Donbass.
Coloro che invece sostengono che l’Ucraina debba “resistere e combattere fino alla vittoria” rappresentano il 38% degli intervistati. Un numero in netto calo rispetto al 73% registrato subito dopo gli attacchi russi del febbraio 2022. Inoltre, Gallup ha aggiunto che “Nel 2023 il sostegno alla lotta fino alla vittoria è diminuito: più del doppio degli ucraini preferiva una lotta continua (63%) a una pace negoziata (27%)”. Questo decremento dei numeri del 2024 è attribuito alle enormi perdite subite dalle truppe di Kiev, oltre alle diverse sconfitte riportate sul fronte di guerra. Altri motivi risiedono nelle devastazioni che la guerra inevitabilmente causa.
Il 10% degli intervistati non ha saputo rispondere. Gallup, inoltre, ha rivelato che questa ricerca non ha considerato le persone presenti nei territori occupati dalla Russia, ovvero circa il 10-12% della popolazione. Ciò è dovuto alla mancanza di operatori di telefonia mobile ucraini in queste aree. Questo dettaglio consolida ulteriormente il risultato del sondaggio, poiché i dati sono stati raccolti solo nelle zone controllate dal governo di Kiev.
Ma i trattati di pace?
Difficile parlare di pace al momento, soprattutto dopo l’ok di Biden ad attaccare il Kursk con gli ATACMS (sei missili lanciati, di cui cinque abbattuti dalle forze di difesa russe). Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin ha aperto, come dichiarato più volte dal Cremlino, ai negoziati, ma rimane intransigente sui territori conquistati e de facto annessi, e sull’idea che l’Ucraina debba rinunciare a entrare nella NATO.
Il ruolo di mediatore, secondo molti, potrebbe spettare a Donald Trump quando si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025. Recentemente, invece, il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha fatto appello al leader cinese Xi Jinping di “far tornare Putin alla ragione”, vista l’alleanza sempre più forte tra Russia e Cina.
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Articolo di Salvatore Carboni
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