di Alessandro Colepio
La bella Italia vista negli ultimi tempi trova una pesante battuta d’arresto nella gara di San Siro contro la Francia, valevole per il Group 2 di Nations League. Gli Azzurri crollano per 3-1 davanti alla fortissima nazionale transalpina, che nonostante l’assenza di Mbappé è riuscita a imporsi sul prato del Meazza sfruttando le doti di tutti i fuoriclasse a disposizione.
I due gol di scarto pesano particolarmente visto che questo risultato ha permesso alla Francia di scavalcarci in classifica grazie alla differenza reti: l’Italia accede ai quarti di finale della Nations League A da seconda classificata e avrà quindi un sorteggio sfavorevole, almeno per il primo turno ad eliminazione diretta.
Il resoconto di Italia-Francia
Pronti, via e davanti a un San Siro gremito la Francia passa subito in vantaggio con una delle armi principali dei ragazzi di Deschamps, i calci piazzati: il calcio d’angolo di Digne viene deviato in porta da Rabiot, che di testa batte Vicario e fa 1 a 0 dopo soli due minuti di gioco. L’ex centrocampista della Juve è bravo a prendere posizione, sfruttare la stazza e infilare l’estremo difensore azzurro. L’Italia accusa il contraccolpo psicologico del gol a freddo e fatica a rendersi pericolosa, anche per merito del solidissimo centrocampo francese.
Al minuto 33 la Francia raddoppia con un calcio di punizione battuto magistralmente da Digne, che dopo l’assist si rende ancora protagonista. Il numero 3 disegna una parabola meravigliosa, la palla sbatte sulla parte bassa della traversa e si insacca dopo aver toccato anche la schiena di Vicario. Sul tabellino si legge autogol dell’estremo difensore del Tottenham, che però francamente poteva fare ben poco sulla grande esecuzione del terzino francese.
Nel momento di maggiore difficoltà vengono fuori le qualità degli Azzurri: al 35esimo del primo tempo, due minuti dopo il gol del 2-0, l’Italia costruisce bene sulla catena di sinistra e libera Dimarco in area. Il laterale interista alza la testa e pennella a centro area un traversone morbido su cui non può arrivare l’accorrente Frattesi ma che finisce sul piede di Andrea Cambiaso, bravo a liberarsi e a correggere in porta l’assist del compagno. È l’ennesima rete nata sull’asse dei nostri quinti di centrocampo, sempre più decisivi in area di rigore. Il gol dell’esterno bianconero restituisce morale agli uomini di Spalletti, che nonostante un inizio difficile chiudono in crescendo la prima frazione.
Il secondo tempo comincia però in maniera sostanzialmente identica al primo: la Francia si compatta, tiene il pallino del gioco e trova il gol del 3-1 con un altro colpo di testa di Rabiot su assist del solito Digne. Il terzino dell’Aston Villa calcia benissimo una punizione laterale, Rabiot si avvita e trova un gol dal coefficiente di difficoltà altissimo. La partita di fatto finisce qui, con l’Italia che prova a riaprirla anche grazie ai cambi ma non riesce a rendersi pericolosa se non al 90esimo, con una bella girata di Kean su cui Maignan deve superarsi.
Cosa ci lascia Italia-Francia 1-3
Gli Azzurri, al termine di un girone giocato alla grande, si perdono al momento decisivo e devono accontentarsi del secondo posto. La sconfitta con la Francia evidenzia forse la più grande carenza di questa Nazionale, piena di giovani talentuosi ma incapace di gestire al meglio le varie situazioni che si possono presentare durante i 90 minuti. L’Italia di Spalletti esprime un calcio divertente e pieno di idee, ma nel momento in cui non riesce a tenere il pallino del gioco saltano fuori tutti i limiti (soprattutto difensivi) del nostro sistema di gioco.
Accediamo ai quarti di finale da secondi classificati, ciò vuol dire che sfideremo una squadra fra Portogallo, Germania e Spagna. Fra queste tre selezioni sarebbe forse meglio incontrare quella lusitana, squadra tanto talentuosa quanto discontinua, ma non si tratterebbe comunque di una partita facile. Ieri era fondamentale tenere dietro la Francia e non ci siamo riusciti, “macchiando” quanto di buono fatto in questa Nations League. La nostra Nazionale ha tutti gli attributi per arrivare in fondo a questa competizione, ma per farlo c’è bisogno di un salto di qualità – soprattutto a livello mentale- che richiede tempo e tanto lavoro. Ora non rimane altro che attendere la fine della fase a gironi e scoprire la nostra prossima avversaria.
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