di Alessandro Colepio
Con la giornata appena conclusa, sia la Champions League che l’Europa League e la Conference League hanno raggiunto ufficialmente la metà della group phase: 4 partite su 8 per i primi due tornei, 3 su 6 per la terza coppa. Il primo giro di boa rappresenta un momento fondamentale per fare il punto della situazione, sia in linea generale che per quanto riguarda le squadre italiane.
Il recap della prima metà del girone di Champions League
Una sola squadra, finora, è stata assolutamente perfetta in Champions League. Si tratta del Liverpool, che fin qui ha vinto tutte e 4 le partite che ha disputato ed ora guida il gruppone a quota 12 punti. Arne Slot ha raccolto la pesante eredità di Klopp senza snaturare la squadra e anzi, rispettando diversi dei principi che hanno reso il Liverpool la macchina da gol che è oggi.
I Reds sono inseguiti a ruota da ben 4 squadre, tutte a quota 10 punti. Inter, Brest, Sporting Lisbona e Monaco hanno pareggiato solo una delle quattro partite giocate, vincendo tutte le altre 3 e mantenendo ben saldo l’accesso diretto ai quarti di finale. Il Brest e lo Sporting, in particolare, sono le vere sorprese di questa Champions League: i portoghesi hanno annientato per 4-1 il Manchester City, mentre se volete saperne di più sull’incredibile storia dei francesi vi consiglio di leggere il nostro articolo sul tema.
Le ultime tre posizioni valide per la qualificazione diretta sono occupate da Barcellona, Borussia Dortmund e Aston Villa, tutte a 9 punti. I blaugrana hanno perso l’esordio in casa contro il Monaco, salvo poi riscattarsi egregiamente con 3 vittorie nelle successive 3 gare, fra cui un successo per 4 a 1 contro il Bayern Monaco (ex squadra di Hansi Flick, attuale allenatore dei catalani).
La prima fra le squadre “impantanate” nella zona playoff è l’Atalanta, ferma ad 8 punti, seguita a ruota da Manchester City, Juventus, Leverkusen, Lille e Celtic, tutti a quota 7. I bianconeri pagano la sconfitta interna con lo Stoccarda, mentre Haaland e compagni fin qui hanno deluso in Europa, pareggiando con l’Inter e perdendo con lo Sporting Lisbona.
Real Madrid, Milan, Atletico Madrid e Bayern Monaco hanno racimolato 6 punti in 4 gare: bene i rossoneri, che si sono ripresi alla grande vincendo per 3 a 1 al Santiago Bernabeu, mentre continua a deludere il nuovo Real della coppia Mbappé-Vinicius. Male anche il Bayern, che ha incassato due sconfitte c0nsecutive (contro Barcellona e Aston Villa). Fra le delusioni di questa prima metà di group phase, sicuramente rientrano il Paris Saint-Germain – una vittoria, un pareggio, due sconfitte- e il Bologna, che fin qui ha conquistato solo un punto e non ha ancora trovato la via del gol in Champions League.
Chiudiamo con le 5 squadre che sono ancora ferme a quota zero punti: Sturm Graz, Young Boys, Stella Rossa, Slovan Bratislava e… RB Lipsia, che incredibilmente ha perso 4 gare su 4 nonostante una rosa di tutto rispetto.
Il recap di Europa League e Conference League
Per quanto riguarda le altre due competizioni europee per club, le italiane sembrano aver ingranato bene e oggi sognano in grande. La Lazio è capolista assoluta dell’Europa League, è l’unica squadra a punteggio pieno dopo 4 giornate e ha battuto squadre organizzate come Porto e Nizza. Qualche difficoltà in più per i cugini giallorossi, che attualmente navigano a quota 5 punti (una vittoria, due pareggi e una sconfitta) ma rientrano, anche se di poco, nella zona playoff. La sconfitta con gli svedesi dell’Elfsborg è l’ennesima nota negativa di una stagione partita decisamente col piede sbagliato.
Sia la Lazio che la Roma hanno tranquillamente una rosa al livello delle altre grandi squadre di questa Europa League: Tottenham, Galatasaray, Manchester United e Ajax sono sicuramente avversarie temibili, ma i due club romani hanno tutti i mezzi per arrivare fino in fondo. Per la Lazio sarà fondamentale mantenere alta la concentrazione, mentre la Roma potrà e dovrà sfruttare le partite europee per ritrovare le motivazioni giuste.
Chiudiamo con la Conference League, competizione monopolizzata dal Chelsea, che fin qui si è dimostrata una squadra chiaramente fuori categoria: i Blues hanno vinto 3 partite su 3 (il girone di Conference dura 6 giornate), segnando 16 gol e subendone solo 3. Anche schierando le riserve, gli uomini di Maresca vincono e convincono: basti pensare che Cole Palmer, il loro miglior giocatore, non è stato neanche incluso nella lista della Conference League.
La Fiorentina, impegnata nella terza competizione continentale, fin qui ha raccolto 6 punti, figli di due vittorie e una sconfitta -abbastanza imprevedibile- contro l’Apoel Nicosia. La Viola pareggia così il punteggio di altre 7 squadre, ma si classifica più in alto di loro grazie ai 7 gol segnati e alla differenza reti di +3, ottenendo così il momentaneo ottavo posto in classifica che vorrebbe dire qualificazione diretta. La Fiorentina è la seconda squadra più preparata di tutta la Conference League, almeno sulla carta, e quest’anno ha l’obbligo di provare ad arrivare in fondo e portare a Firenze quel trofeo che le è già sfuggito fin troppe volte.
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