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Bologna: imbrattatore seriale distrugge un’opera dell’artista Ai Wewei

di Lorenzo Peratoner

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Inaugurazione a dir poco inusuale quella avvenuta nella giornata di ieri, 20 settembre, a Palazzo Fava (Bologna), per celebrare l’inizio della mostra “Who am I” dell’artista cinese Ai Wewei. Giusto il tempo di tagliare il nastro d’inaugurazione, che un uomo ha afferrato l’opera “Porcelaine Cube”, situata davanti alla biglietteria, e l’ha distrutta in mille pezzi; la sicurezza è intervenuta troppo tardi, braccando e arrestando l’uomo dopo che aveva già compiuto il suo atto vandalico.

 

Chi è il vandalo che ha distrutto l’opera di Ai Wewei?

L’uomo che ha compiuto questo gesto, tuttavia, non è affatto sconosciuto; il suo nome, infatti, è Vaclav Pisvejc, di origine ceca, ed è già salito agli onori di cronaca negli anni precedenti per una serie di azioni da lui definite delle “performance” o “provocazioni“. I suoi “sfoghi” artistici sembrano avere l’Italia come meta prediletta; ben noto, infatti, il suo gesto plateale quando è salito nudo sulla statua di Ercole e Caco in piazza della Signoria a Firenze. Sempre nel capoluogo toscano, inoltre, avrebbe sfondato un quadro addosso all’artista Marina Abramović, ancora nel 2018.

 

Le parole dell’artista e la difficoltà del restauro

L’artista ha commentato con queste parole il gesto di Pisvejc:

“Sinceramente non mi aspettavo un’apertura così e penso di non aver mai visto prima quell’uomo. Spero solo che non si sia fatto male con i pezzi di porcellana e che nessuno si sia spaventato troppo”.

L’uomo, probabilmente, è riuscito ad accedere all’inaugurazione – che era su invito – passando attraverso il bar collegato alla mostra. I frammenti dell’opera sono stati recuperati con scope e palette, tuttavia un eventuale restauro si prospetterebbe particolarmente arduo. In ogni caso i visitatori, che da oggi potranno recarsi alla mostra, potranno vedere una stampa 1:1 dell’opera originale “Porcelaine Cube”, la quale era comunque assicurata. Il suo valore si aggirerebbe intorno alle centinaia di migliaia di euro.

Le autorità hanno condotto il vandalo in questura con l’accusa di distruzione di beni culturali o paesaggistici.

Fonte: Repubblica; ANSA

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