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28 years later è stato girato con Iphone 15 pro max!

di Redazione NCI

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Le riprese di 28 years later: part 1 si sono concluse lo scorso luglio, ma solo di recente è trapelata un’informazione particolarmente intrigante sulla produzione, grazie a un articolo pubblicato da Wired. Questa notizia ha immediatamente catturato l’attenzione dei fan del film diretto da Danny Boyle e con protagonista Cillian Murphy, che ha ridefinito il genere horror post-apocalittico.

Secondo Wired, la produzione di 28 anni dopo ha scelto un approccio decisamente innovativo: il film è stato interamente girato utilizzando un iPhone 15 Pro Max, una decisione che potrebbe sorprendere molti, ma che rappresenta un’evoluzione naturale dello spirito sperimentale che già caratterizzava il primo capitolo della saga. Per 28 giorni dopo, infatti, i produttori adottarono una tecnologia di ripresa non convenzionale per l’epoca, contribuendo a creare un’estetica unica e cruda. Questa volta, i produttori hanno scelto di utilizzare uno smartphone di ultima generazione, sfruttando le sue capacità avanzate in termini di risoluzione e flessibilità.

Tecnologia e Cinema: Come 28 years later rivoluziona le riprese.

Tuttavia, la troupe non ha utilizzato il dispositivo da solo: per garantire la qualità cinematografica delle riprese, ha impiegato diversi accessori professionali, tra cui una gabbia di supporto dotata di adattatori per lenti intercambiabili, che ha permesso di montare obiettivi di alto livello direttamente sull’iPhone. Questo ha offerto alla troupe la possibilità di ottenere una gamma più ampia di effetti visivi, mantenendo però la praticità e la leggerezza tipiche di un dispositivo mobile.

Un dettaglio curioso riguarda il tempismo della produzione: le riprese si sono svolte prima del lancio della serie iPhone 16, per cui la produzione ha optato per il modello 15 Pro Max, considerato comunque uno strumento potentissimo per la realizzazione del film. Un ulteriore elemento di riservatezza ha caratterizzato l’intero progetto: secondo Wired, la produzione ha vincolato tutti i membri del team con un accordo di non divulgazione (NDA), obbligandoli a mantenere segreti i dettagli tecnici e gli strumenti utilizzati durante le riprese.

Questa scelta di girare un film di tale portata con un dispositivo così non convenzionale, pur supportato da attrezzature professionali, riflette un crescente interesse nell’industria cinematografica verso l’uso di tecnologie alternative e più accessibili, senza però compromettere la qualità del risultato finale. 28 anni dopo, quindi, non solo promette di essere un sequel attesissimo, ma rappresenta anche una nuova frontiera nell’evoluzione del cinema digitale.

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Articolo di Damiano Longo

 

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