di Riccardo Rizzo
Uscito nel 2017, il primo Little Nightmares ha segnato la consacrazione di Tarsier Studios, un piccolo studio indipendente con sede a Malmö, in Svezia. Il gioco è una piccola perla, un’avventura horror oscura e inquietante, dove l’orrore è spesso celato, nascosto alla vista del giocatore. Nel 2021 è arrivato poi Little Nightmars II, seguito che, partendo dalle solide basi del predecessore, ne migliora la formula sotto tutti gli aspetti. In vista dell’uscita del terzo capitolo e del nuovo progetto di Tarsier Studios, che ora non si occupa più del franchise, riscopriamo insieme i due Little Nightmares, analizzandone i punti di forza e riflettendo su ciò che li ha resi speciali.
Little Nightmares: una nuova frontiera dell’horror
Con il primo Little Nightmares, Tarsier Studios ha raggiunto nuove frontiere dell’horror. L’avventura di Six, una piccola bambina che si risveglia nelle profondità delle Fauci, un resort subacqueo riservato all’élite della società, è un viaggio all’interno degli incubi più reconditi della mente umana. Come accennato poc’anzi, l’orrore è spesso velato, nascosto. Eppure è sempre presente, con delle minacce in continuo agguato, pronte a dare la caccia all’indifesa ragazza dall’impermeabile giallo.
Di fatto, la sensazione di sentirsi osservati è costante. Ogni creatura può (e spesso vuole) uccidere la protagonista, con il giocatore che deve fare di tutto pur di sopravvivere. È proprio questa tensione incessante, favorita anche dalle splendide atmosfere cupe e insidiose, a rendere speciale il primo Little Nightmares.
Nonostante il gameplay risulti piuttosto semplice e guidato, la narrazione criptica, il character design, il sound design e la sontuosa (e contorta) conduzione artistica riescono ad amplificare le sensazioni di angoscia e inquietudine trasmesse dal viaggio di Six verso le zone più profonde delle Fauci.
Il Nulla, un mondo fatto di incubi
Partendo dalle Fauci, lussuoso e inquietante resort sperduto nelle profondità dell’oceano e riservato a un manipolo di persone, Tarsier Studios è andata a costruire un universo affascinante e ricco di sfaccettature. Il Nulla, di fatto, è un mondo nato dagli incubi dei bambini, dove questi sono facili prede degli adulti, qui rappresentati come dei veri e propri mostri. Gli adulti dominano il Nulla, cacciando e uccidendo ogni bambino che incontrano lungo il cammino. L’unica via di fuga, l’unica speranza di sopravvivenza per i bambini, è crescere e diventare adulti: l’unico modo per sopravvivere è diventare a loro volta dei mostri.
Le Fauci sono un luogo oscuro e minaccioso, dove i membri dello staff soggiogano ogni essere che entra nel loro territorio. Le cucine per esempio sono il regno dei cuochi gemelli, che non appena vedono Six tentano di affettarla con le loro accette da cucina. Con Little Nightmares II poi il Nulla si è ampliato con nuove location e ambientazioni come la scuola, il bosco, l’ospedale e la Signal Tower, uno dei luoghi più pericolosi dell’universo di Little Nightmares. È qui che vive lo Smilzo, un essere forse ancora più minaccioso de La Signora, la regina delle Fauci.
Il futuro di Little Nightmares e di Tarsier Studios
Come accennato in apertura, nel 2025 sono in arrivo Little Nightmares III e Reanimal, il nuovo progetto di Tarsier Studios. Lo studio che si è occupato dei primi due episodi infatti non lavorerà sul nuovo capitolo, con Bandai Namco che ha affidato lo sviluppo a Supermassive Games, quelli di Until Dawn e della The Dark Pictures Anthology.
Il gioco sembra essere in netta continuità con quanto fatto da Tarsier Studios, con lo studio inglese che racconterà le disavventure di Low e Alone mentre cercano una via d’uscita dal Nulla. Per riuscirci esploreranno gli anfratti più remoti della Spirale, un agglomerato di terre distopiche e lande desolate. Il tutto in un’avventura che per la prima volta potrà essere giocata anche in coop con un amico online.
Tarsier Studios però non è rimasta a guardare, e durante l’ultima Gamescom di Colonia ha annunciato Reanimal, un vero e proprio sequel spirituale di Little Nightmares. L’impostazione sembra essere la medesima di quella dei viaggi di Six, Mono e del Fuggiasco: in Reanimal i giocatori vestiranno i panni di due orfani, un fratello e una sorella, con cui dovranno salvare i loro amici scomparsi. Le atmosfere seguono i canoni imposti dalla stessa Tarsier Studios con i primi due capitoli del brand di Bandai Namco, con delle ambientazioni, una regia, delle musiche e dei mostri ancora più viscerali e oscuri rispetto al passato e al venturo Little Nightmares III. Anche Tarsier inoltre permetterà di giocare l’avventura anche in multiplayer, sia in locale che online.
Ovviamente è ancora molto presto per fare dei confronti, dato che dei due progetti abbiamo solamente dei trailer e le prime informazioni derivate dai recenti provati della stampa specializzata. È evidente tuttavia che i titoli condividono molto.
Piccoli incubi
Non si tratta però necessariamente di una cattiva notizia. Al netto di una possibile uscita in concomitanza, che sicuramente danneggerebbe entrambe le produzioni, c’è molta fame per questo genere di esperienze, e se distribuite bene durante il corso dell’anno sia Reanimal che Little Nightmares III potranno ricevere le attenzioni che meritano.
E voi, cosa ne pensate del brand di Little Nightmares? Avete giocato i capitoli sviluppati da Tarsier Studios? Aspettate Little Nightmares III e Reanimal? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:
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