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Ceresole: due automobilisti cercano di buttare l’autista di un pullman giù da un dirupo

di Denieli Freitas Nogueira

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La riapertura al traffico privato sulla strada che conduce al Colle del Nivolet ha portato a un drammatico scontro tra un autista di navetta e due automobilisti all’altezza di Ceresole Reale. L’autista del bus Vimu, che serve l’area fino al colle, è stato vittima di un’aggressione brutale, culminata con il tentativo di buttarlo giù da un dirupo.

Ceresole: la vicenda

Come riportato da La Sentinella, l’incidente ha coinvolto l‘autista di un pullman e una coppia in viaggio sulla propria auto. Secondo il racconto dell’autista, il pullman stava salendo mentre l’auto scendeva. Nonostante la convenzione che impone ai veicoli in discesa di dare la precedenza, l’auto si è avvicinata pericolosamente fino a mezzo metro dal pullman. A questo punto, l’autista è sceso per chiedere ai due di fare retromarcia, ma la coppia ha preteso che fosse il bus a tornare indietro, una manovra impossibile con i passeggeri a bordo.

La situazione è rapidamente degenerata. L’automobilista ha iniziato a sputare dall’auto e ha cercato di investire l’autista, schiacciandolo contro il bus. La donna è scesa dall’auto e ha iniziato a graffiare e schiaffeggiare l’autista, seguita poi dal suo compagno, che ha tentato di spingerlo giù dal dirupo. Fortunatamente, l’autista è riuscito a fuggire e a chiamare il 112. La polizia locale di Ceresole Reale è intervenuta rapidamente e l’uomo ha ricevuto cure mediche all’ospedale di Ivrea, con una prognosi iniziale di sette giorni.

Turismo ecosostenibile

Questo episodio di violenza fa riemergere le tensioni scatenate dalla decisione di riaprire la strada al traffico privato anche la domenica, una decisione contestata da lungo tempo dalle associazioni ambientaliste. Le associazioni ambientaliste hanno lanciato una petizione su Change.org che ha raccolto oltre 33mila firme, chiedendo la chiusura al traffico privato per proteggere l’ambiente e promuovere un turismo ecosostenibile.

Nella petizione si legge: «Il Canavese non è adatto al turismo di massa e quindi non è conveniente dal punto di vista economico favorirlo. Bisogna invece favorire il turismo lento, per cui il nostro territorio è naturalmente predisposto. Unisciti a noi nella difesa del Parco Nazionale del Gran Paradiso».

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