di Enrico Tiberio Romano
A partire dal 3 luglio 2024 l’UE ha dato il via all’obbligo alla produzione dei cosiddetti tappi solidali, quelli che sono già arrivati sul mercato da qualche mese destando la curiosità di molti consumatori, ma anche qualche critica. Le bottiglie di nuova produzione si omologheranno tutte a questo nuovo standard.
Tappi solidali, storia travagliata ed accoglienza fredda
Chiaramente l’introduzione di questi “tappi che non si staccano” è dovuta a facilitare il processo di riciclo e non disperdere plastica nell’ambiente, ma tra le criticità del provvedimento c’è che la bottiglia è realizzata in Pet mentre il tappo in Hdpe e pertanto vanno smaltiti diversamente. Tuttavia fonti UE fanno sapere che le due componenti saranno separate all’inizio del processo di riciclo dagli operatori.
Come riporta ANSA, nella direttiva della Commissione europea si spiega come “i tappi e i coperchi di plastica sono tra gli articoli monouso che si trovano più frequentemente sulle spiagge dell’Ue”. Si stima che negli ultimi 30 anni, durante la pulizia dei litorali e delle spiagge le autorità abbiano rimosso ben 20 milioni di tappi, che hanno prodotto un danno non indifferente. L’obiettivo nei Paesi comunitari è riciclare fino al 90% della plastica monouso entro il 2029.
Fin dalla prima introduzione nel 2019, però i tappi solidali sono stati oggetto di meme e proteste sui social, ma la misura fa parte di un più ampio pacchetto di norme e non sembra esserci alcuna intenzione di fare retrofront. A quanto pare bisognerà imparare a conviverci una volta per tutte, con la consapevolezza che comunque si tratti di una decisione che guarda al futuro del Pianeta.
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