di Alessandro Colepio
Euro 2024 è finalmente entrato nel vivo: oggi si giocheranno Svizzera-Italia e Germania-Danimarca, i primi due ottavi di finale della competizione. Fin da quel venerdì 14 giugno, data di inaugurazione del torneo, l’Europeo in Germania ha monopolizzato l’attenzione e l’interesse di tifosi, appassionati e addetti ai lavori.Un’occasione del genere significa anche la possibilità, per tanti calciatori, di mettersi in mostra davanti ad un palcoscenico di primo livello. Basti pensare a Calafiori e Cucurella: uno praticamente sconosciuto all’estero, l’altro fortemente criticato dal giorno del suo approdo al Chelsea, eppure nettamente fra i migliori della fase a gironi.
Purtroppo, come in ogni competizione che si rispetti, c’è anche il rovescio della medaglia. Giocare davanti a così tante persone è una responsabilità enorme e richiede un livello di autocontrollo e disciplina elevatissimo. In questo articolo vedremo la Flop XI di Euro 2024, composta dai giocatori che si sono distinti in negativo durante la fase a gironi.
La Flop XI di Euro 2024: la difesa
Cominciamo dal numero 1: in un Europeo di grandi portieri rimane fuori dalla lista Andrij Lunin, ucraino e militante nel Real Madrid. Arrivato alla kermesse tedesca dopo la prima stagione da protagonista della sua carriera in Spagna, ha esordito da titolare contro la Romania regalando di fatto due gol agli avversari. Per le successive due partite, il CT Rebrov gli ha preferito Anatoliy Trubin, portiere classe 2001 in forza al Benfica.
Passiamo adesso ai tre difensori, che di certo non si sono distinti per solidità e compattezza. A destra Giovanni Di Lorenzo, forse il più criticato della non impeccabile Italia di Spalletti: il capitano del Napoli sembra ben lontano dal suo solito livello. La partita con la Spagna è stata un vero e proprio incubo per il terzino azzurro, che per 90′ è stato praticamente umiliato dalla tecnica di Nico Williams. Il CT sembra comunque fare affidamento su di lui, probabilmente in virtù del legame creatosi nella stagione dello Scudetto del Napoli.
Il centrale di riferimento è Ryan Porteous, scozzese classe 1999 che all’attivo ha solo una partita, o meglio un tempo di gioco. Sì, perché il giocatore del Watford è sceso in campo per l’esordio contro la Germania e dopo 45 minuti è stato espulso per un bruttissimo fallo su Gundogan, sanzionato col cartellino rosso e con il rigore del 3-0 per i tedeschi. Da quel momento in poi, Porteous non ha più visto il campo: esperienza da dimenticare il prima possibile.
Chiudiamo la linea difensiva con un altro azzurro, Federico Dimarco, lontano parente del giocatore ammirato in campionato. Qui il discorso è sicuramente di tipo tattico: il 3-5-2 di Inzaghi all’Inter esalta le qualità tecniche del laterale mancino, che è chiamato in causa molto più in fase offensiva di quanto non lo sia in quella difensiva. Con la Nazionale invece Dimarco è chiamato a fare praticamente il terzino, mettendo in mostra tutti i limiti fisici del suo gioco.
Centrocampo e attacco
Per quanto riguarda i quattro di centrocampo, la coppia di esterni arriva tutta dalla nazionale inglese. A sinistra Phil Foden, forse il flop più clamoroso visto quanto fatto vedere con la maglia del City quest’anno: i Tre Leoni sul petto continuano ad essere una maledizione per lo starboy inglese. Dall’altra parte invece c’è Trent Alexander-Arnold, che è stato impiegato da Southgate come mediano nelle prime due gare, salvo poi essere rimpiazzato da Gallagher per l’ultima partita del girone. Qui la domanda è una sola: perché uno dei migliori terzini al mondo deve giocare come mediano?
Passiamo ai due centrocampisti centrali: fin qui, Euro 2024 non è certo la competizione di Joey Veerman e Davide Frattesi. Il primo è stato sostituito addirittura dopo i primi 40 minuti dell’ultima gara del girone, mentre l’altro ha galleggiato fra il centrocampo e l’attacco azzurro senza sembrare mai veramente dentro gli schemi -pur confusi- di Spalletti. Troppi errori tecnici per il numero 7 della Nazionale, che per la Svizzera deve necessariamente alzare il livello.
Arriviamo al pezzo forte di questa flop XI, il tridente offensivo. A sinistra gioca, con buona pace dei suoi sostenitori, Rafael Leao: finalmente titolare col Portogallo, questo doveva essere il suo Europeo, ed invece fin qui il numero 10 del Milan è stato un fantasma. Tante simulazioni, poca corsa e il solito atteggiamento svogliato potrebbero costare caro a lui e alla sua squadra.
Maglia numero 9 per Romelu Lukaku, che continua a soffrire le grandi competizioni internazionali col suo Belgio. Nella gara d’apertura si è visto annullare 3 gol per fuorigioco e ne ha sbagliati due altrettanto clamorosi, nelle altre 2 è riuscito solo a mettere a referto un assist. Chiude il girone con una media di due grandi occasioni da rete mancate a partita.
Chiude questa deludente squadra un altro centravanti puro, Artem Dovbyk dell’Ucraina. Dopo la straordinaria stagione col Girona, in cui ha segnato 24 gol in Liga, tutti si aspettavano che il colosso ucraino trascinasse i suoi agli ottavi di finale. È successo l’esatto opposto: fuori dal sistema Girona si sono visti tutti i limiti -tecnici e motori- di Dovbyk, che di fatto non è mai riuscito a rendersi pericoloso ad Euro 2024.
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