di Alessandra Santoni
Uscito martedì 18 giugno, The Elder Scrolls Online celebra il decimo anniversario con l’uscita del nuovo DLC Gold Road, portando una ventata di innovazione sia a livello stilistico che a livello di gameplay.
Noi abbiamo avuto modo di provarlo sin dalla sua uscita su console Xbox Series X.
C’era una volta un principe daedrico
A seguito della pubblicazione dell’ultimo DLC Necrom, lo studio artistico ha deciso di concludere il filone narrativo con un vero e proprio cliffhanger del MMORPG. Gold Road, quindi, rappresenta il proseguimento e la conclusione di Necrom (non è necessario averlo giocato obbligatoriamente per capirne la storia).
La storia principale segue le orme di un temuto principe daedrico, che era stato rinchiuso in una prigione.
Ancora prima di riuscire a raggiungere quella prigione, scopriremo che il principe è riuscito a fuggire e si sta aggirando nei terreni di West Weald, situata ad ovest della Città Imperiale di Cyrodil e cara ai vecchi giocatori di The Elder Scrolls IV: Oblivion, sotto il nome di Ithelia e le sembianze di una giovane donna.
Distanziandosi non poco dalle atmosfere di Necrom, che in qualche modo richiamavano Lovecraft, Gold Road realizza qualcosa di più classico e in linea con la tipicità di ESO. Tutte e quattro le nuove zone hanno un forte richiamo al Medioevo, in un viaggio tra campi coltivati, vigneti, borghetti davvero classici e idilliaci.
Il nostro viaggio ha inizio nella ridente cittadina di Skingard, che in qualche modo sembra richiamare i tipici paesaggi collinari toscani.
Solo più avanti il sole viene scalfito e fermato dai fitti rami della foresta di Valenwood, minata da piante e mostri pericolosi, che ci condurranno fino all’ultima area del gioco, le Colonial Highlands, una regione montuosa nella quale nasce una città imperiale.
La campagna, composta da main quest e ulteriori percorsi secondari, dura all’incirca 30 ore e ci teniamo a precisarvi che si può giocare ad ESO e a tutti i DLC pur essendo di livello 1 senza problema alcuno.
Come funziona lo Scribing System
La principale novità, e che in parte ci ha davvero stupiti, è la nuova forma di Scribing. Ciò consiste in un sistema che permette ai giocatori di creare delle abilità totalmente personalizzate. Gli sviluppato hanno però limitato a determinati alberi delle abilità: ad esempio quelle abilità della Fighter’s Guild, Soul Magic e Weapon.
Lo Scribing si può ritenere il precursore di una delle meccaniche di cui Zenimax aveva parlato nel lontano 2014, lo Spellcrafting. Si tratta di una meccanica ben elaborata ed intuitiva.
Ciò è realizzabile a partire dal livello 30 o dopo aver ottenuto un Champion Point, raggiungendo Skingrad ed accettato la quest dell’NPC Adept Rirnil, il quale ci farà accedere direttamente all’Altare per effettuare lo Scribing.
Questo sistema è composto da tre elementi fondamentali ma soprattutto necessari:
- i Grimoires: sarà necessario proseguire nell’esplorazione e nelle varie quest per poter raccogliere 11 Grimoires, ovvero libri che contengono skill composte da tre slot vuoti da riempire con gli Script;
- gli Scripts: si tratta di una sorta di modificatori che possono modificare un’abilità che invece di curare può far danno e viceversa o molto altro ancora. Si suddividono in ulteriori sottocategorie: le Signature, i Focus e le Affix;
- i Luminous Ink, si tratta della moneta necessaria per effettuare lo Scribing.
Ci teniamo a sottolineare che lo Scribing System è utilizzabile solo ed esclusivamente per le nuove abilità e non per quelle già esistenti precedentemente.
Ulteriori novità e conclusioni
Le novità non si fermano qua, con l’introduzione di Lucent Citadel, la nuova attività Trial per 12 giocatori.
Non si tratterà solo di una semplice Trial, ma il suo completamento ricompenserà i giocatori con i materiali necessari per modificare le abilità, creando così un gameplay loop che premierà coloro che svolgeranno queste attività.
Sono state annunciate da poco anche novità in arrivo sia per l’Housing System che per il PVP che non vediamo l’ora di sapere. Il gameplay si mostra del tutto piacevole, così come le ambientazioni che avvolgono il nostro personaggio in un mondo particolarmente dettagliato.
Ciò che ci ha delusi sono le scelte effettuate sullo Scribing System e la presenza dei 10 anni del gioco, che comunque iniziano a farsi sentire specialmente in alcuni momenti della narrazione e del gameplay, visibilmente forzati dal team di sviluppo.
In sostanza, The Elder Scrolls Online: Gold Road è riuscito nel suo intento di portare qualcosa di nuovo e soddisfacente, regalandoci un’esperienza di gioco davvero piacevole avvolta da una narrativa convincente ed interessante. Pare essere davvero un momento ottimo per dare un’opportunità a questo titolo, qualora non lo aveste ancora fatto.
Voto: 8
Voi che ne pensate? Fateci sapere la vostra nei commenti e rimanete aggiornati sul nostro sito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA