di Lorenzo Peratoner
Ondata di caldo record in India, con temperature che hanno sfiorato i 50°C in numerosi stati, dal nord-ovest fino al centro del Paese; la capitale, Nuova Delhi, una metropoli abitata da 20 milioni di persone, ha visto le temperature schizzare in alto tra i 45,2°C e i 49,1°C. Sarebbero proprio i grandi centri abitati, infatti, a subire le conseguenze più dirette di questo caldo torrido, in primis la mancanza di acqua e l’aumento delle persone costrette a rivolgersi al pronto soccorso per i colpi di calore, a causa della forte urbanizzazione e antropizzazione, nonché il riscaldamento climatico.
India: il problema dei combustibili fossili e del riscaldamento globale
Aarti Khosla, direttrice dell’istituto di ricerca Climate Trends, ha dichiarato che queste improvvise ondate di caldo, alle quali l’India non è estranea, ma che di recente hanno visto un brusco aumento nella frequenza e nell’intensità, rappresentano “la più grande minaccia al benessere dell’India oggi” e “la prova che il problema ora riguarda la sopravvivenza”.
L’India, o Bhārat, nonostante la sua promessa di raggiungere la neutralità climatica entro il 2070, si regge energeticamente in larga parte sul carbone, o su altre fonti non rinnovabili, rendendola una delle Nazioni più inquinanti del mondo.
Il Primo ministro, Narendra Modi, non sembra particolarmente propenso a cambiare le politiche energetiche, sostenendo che i combustibili fossili rappresentano la via maestra per soddisfare il fabbisogno energetico del Paese più popoloso al mondo, nonché per sostenere la sua crescita economica. Ciò nonostante, l’espansione del PIL si traduce nei fatti in investimenti ibridi, non solo quindi nelle fonti più inquinanti, ma anche nelle rinnovabili, che hanno visto un aumento di impiego negli ultimi anni. Gli sforzi, tuttavia, non si rivelano sufficienti per adempiere all’obiettivo della neutralità climatica.
Mentre l’India si trova nel mezzo di una politica energetica aperta su due fronti, gli effetti del riscaldamento globale si abbattono già nel presente, prospettando, come afferma Khosla, un futuro non particolarmente roseo:
“Aspettatevi un maggior numero di giorni più caldi, periodi di siccità prolungati e meno giorni di pioggia poiché i modelli meteorologici continuano a cambiare a causa dell’aumento delle emissioni umane”.
Le vittime delle alte temperature
Queste condizioni climatiche si verificano in concomitanza con la chiusura definitiva dei seggi elettorali per le elezioni generali (dove si prospetta una riconferma del partito conservatore BJP), aperte dal 19 aprile, e che hanno reso più complicate le regolari condizioni di voto; soprattutto nello stato di Bihar, dove le autorità hanno predisposto unità di paramedici nei seggi elettorali, nel caso qualche cittadino si sentisse male. Numerosi ospedali, infatti, stanno riportando decine di casi di persone affette da colpi di calore, traducendosi, talvolta, in diversi decessi.
Nella capitale, nella giornata di mercoledì, un uomo di 40 anni sarebbe morto durante il suo turno di lavoro a causa del caldo; anche come conseguenza di questo decesso, il Luogotenente Governatore di Delhi, Vinai Kumar Saxena, ha chiesto al Governo maggiori misure di tutela per i lavoratori, in particolare un aumento delle scorte d’acqua, nonché la concessione di ferie retribuite dalle 12:00 alle 15:00. L’intera capitale avrebbe registrato infatti una generale crisi idrica, dettata dall’aumento della domanda di acqua e dalle alte temperature, costringendo Nuova Delhi a chiedere approvvigionamento al vicino stato federale di Haryana.
Persino i tribunali hanno dovuto rallentare i lavori, perché molte sale di giustizia non possiedono aria condizionata e, in caso di assenza d’acqua, procedere con le udienze si rivelerebbe eccessivamente arduo e provante.
I boschi e gli animali, le altre vittime delle temperature record
L’ondata di caldo ha destato le preoccupazioni delle autorità circa l’esacerbazione dei fenomeni degli incendi boschivi, in particolare nelle regioni di Jamma e Kashmir, nell’estremo nord dell’India. Per questo motivo, stanno monitorando la situazione utilizzando dei droni appositi.
Gli animali stessi, inoltre, starebbero subendo le conseguenze del caldo afoso; nello stato dello Uttar Pradesh, infatti, un poliziotto ha attuato una RCP di 45 minuti per rianimare una scimmia svenuta. Non solo scimmie, tuttavia, si sono registrati anche casi di uccelli vittime di colpi di calore.
La situazione permane pertanto in una condizione di criticità, e, nella speranza di un miglioramento nel breve termine, l’amministrazione indiana dovrà prepararsi nel prossimo futuro a sostenere eventi di egual o maggior portata e con cadenze più frequenti.
Fonti: Reuters, Times of India, Al Jazeera
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