di Agostino Lenzi
Oggi mercoledì 20 dicembre la polizia ha catturato Bujar Fandaj, 41enne del Kosovo, principale indiziato per l’omicidio avvenuto ieri a Spineda, una frazione del comune di Riese Pio X. L’uomo avrebbe colpito con 7 coltellate Vanessa Ballan, di 27 anni. La donna incinta del secondo figlio aveva già denunciato a ottobre l’uomo per stalking ma non aveva ricevuto aiuto dalle forze dell’ordine. Infatti la donna aveva avuto una relazione di circa un anno con l’assassino. Dopo la chiusura della relazione la donna era tornata dal marito, Nicola Scapinello, piastrellista di 28 anni. A quel punto l’ex avrebbe cominciato a perseguitarla.
L’uomo ieri sarebbe entrato in casa spaccando una porta finestra e avrebbe assalito la vittima, colpendola con varie coltellate al torace. A trovare il corpo è stato il marito il quale poi ha avvertito il 118.
La premeditazione dell’assassinio di Vanessa Ballan
Marco Martani, il procuratore capo di Treviso, ha detto Corriere della Sera che c’è la possibilità che Fandaj abbia premeditato l’omicidio per molti motivi. Infatti:
“Si è avvicinato alla casa con la bicicletta e non con la sua auto, probabilmente per non farsi riconoscere, e aveva un borsone dove aveva un martello, due coltelli, e altri attrezzi da scasso, con un coltello simile a quello che è stato trovato in cucina, e che è l’arma del delitto”.
Inoltre dalle analisi sulla salma è emersa la ferocia e la violenza con cui ha agito, evidenziandone la pericolosità.
L’uomo poi, secondo quanto detto da Martani, aveva provato a depistare la polizia con una telefonata intorno alle 21:00:
“ammettendo il fatto, e questo per noi ha valore confessorio. Aveva detto che si sarebbe costituito ai carabinieri di Riese, ma per noi era un tentativo di depistaggio. Aveva detto che si trovava nei campi lì intorno, ma era in una zona diversa. I carabinieri non hanno mai cessato di sorvegliare l’abitazione con una pattuglia in borghese, e si sono accorti del suo rientro a casa in ora notturna e lo hanno sottoposto a fermo. Non si è detto disponibile all’interrogatorio del pm, ed è stato associato alla casa circondariale”.
La denuncia ignorata dalla polizia
La donna infatti aveva avuto nel 2022 una relazione con l’indiziato, che si era conclusa a giugno quando Vanessa è tornata dal marito Nicola. A quel punto iniziarono le persecuzioni da parte di Fandaj, anche sul luogo di lavoro, dove i due si erano conosciuti. All’inizio la donna aveva nascosto la cosa al marito, che però capì tutto e la spinse a fare una denuncia il 26 ottobre. La denuncia però, come riporta Martani, era stata ritenuta dal magistrato competente non così urgente da richiedere una misura cautelare. Infatti fu deciso di continuare nelle indagini senza intervenire. Martani ha aggiunto che:
“l’unica misura che avrebbe potuto impedire l’aggressione sarebbe stata la custodia cautelare in carcere, un provvedimento per il quale non vi erano oggettivamente elementi sufficienti per sostenerlo”.
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