di Giorgio Stanga
Oggigiorno l’intelligenza artificiale viene utilizzata in tutti i settori, e, molto spesso, porta importanti benefici. In particolare, qui siamo in ambito medico, più specificamente con riguardo alla malattia conosciuta al mondo come “morbo di Parkinson” (quella particolare malattia che causa tremolio involontario). Un ragazzo italiano della provincia di Novara, come riporta “TGCOM24“, anche grazie all’IA, ha inventato un algoritmo per prevenire la malattia.
La scoperta
“Ho sviluppato uno strumento che è in grado di riconoscere i primi sintomi impercettibili della malattia“. Sono queste le parole di Tommaso Caligari, che ha creato un algoritmo di intelligenza artificiale che aiuta alla diagnosi precoce della malattia di Parkinson.
Il progetto di Tommaso è stato presentato il 27 ottobre al Castello di Novara nell’ambito di “Innova“, un evento promosso dalla CNA (Confederazione nazionale artigianato). Ma non è del tutto “nuovo”. Infatti, Il progetto era già stato premiato il marzo scorso al concorso europeo “I giovani e le scienze 2023” della direzione generale ricerca della Commissione europea e a settembre ha avuto la possibilità di essere presentato a Bruxelles all’evento “EUCYS-European Union Contest for Young Scientists“.
Oggi, l’invenzione del giovane è in fase di test, da parte di diversi medici, e ci si aspettano risultati positivi dal suo utilizzo. L’obiettivo è quello di applicare l’algoritmo negli ospedali dove si fa diagnosi per il Parkinson come primo screening della malattia.
L’esperienza di Tommaso
Tommaso, raccontandosi sul sito internet dell’agenzia AGI, afferma come l’idea di sviluppo sia nata da un’esperienza familiare. Racconta il giovane: “mio nonno è stato ricoverato l’anno scorso proprio per la malattia di Parkinson. In questo modo ho cominciato a conoscere questo universo spesso sconosciuto ai più“.
Oltre a questo, Tommaso racconta come andrà a funzionare la sua invenzione. Egli afferma “nelle fasi iniziali della malattia i disturbi come il tremore e la difficoltà del cammino non sono ancora visibili ma cominciano a presentarsi in modo impercettibile. Io ho sviluppato questo algoritmo che è in grado di riconoscere la figura umana, tracciarne i movimenti e in particolare le alterazioni nell’oscillazione della spalla e del gomito che sono uno dei primi sintomi“.
Ma come funziona in concreto l’algoritmo? A spiegarcelo è sempre Tommaso, che afferma come questo sistema sfrutti due telecamere che vengono posizionate una di fronte all’altra a circa cinque metri di distanza, analizzando il cammino del paziente sotto esame. Il programma è in grado di rilevare i movimenti del paziente che cammina e compararli con un algoritmo di machine learning “allenato” su un gruppo di persone sane e su un gruppo di pazienti con Parkinson conclamato. La comparazione riesce a mettere in evidenza gli indicatori precoci della malattia.
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