di Agostino Lenzi
L’altezza del monte più alto d’Europa, il Monte Bianco, è diminuita di due metri dal 2021. Ora infatti la sua altezza ammonta a 4.805,59 metri, mentre due anni fa misurava 4.807,81 metri. Questo fenomeno però non è detto sia legato al cambiamento climatico.
L’abbassamento del Monte Bianco
L’ultima stima sull’altezza del monte ci è arrivata il 5 ottobre e registra 4.805,59 metri, due in meno rispetto alla stima del 2021 che registrava invece 4.807,81 metri. La quota più alta del Monte Bianco è stata registrata nel 2007 quando misurava 4,810,90 metri. Possiamo notare che dunque non è solo quest’anno che la vetta alpina si è abbassata, ma è un processo altalenante che dura da moltissimi anni. La cima del Monte Bianco infatti perde spesso metri per via della neve che si trova sopra il ghiaccio, il quale a sua volta sovrasta le rocce. L’altezza della neve varia mentre l’altezza del ghiaccio è di circa 20 metri.
Un gruppo di studiosi della Chambre Départementale des géomètres-experts dell’Alta Savoia ha cominciato dal 2001 a salire ogni due anni sul monte per misurare l’altezza del monte. Quest’anno però disponevano anche di un drone che gli ha permesso di realizzare un modello tridimensionale della cima della montagna in soli 10 minuti.
È colpa del riscaldamento globale?
L’associazione, dopo aver rivelato i dati, ha dichiarato poi che:
“Spetta ora ai climatologi, ai glaciologi e agli altri scienziati sfruttare tutti i dati raccolti e avanzare tutte le ipotesi per spiegare questo fenomeno”
Si è espresso sulla questione anche il geometra Denis Borrel, ossia il presidente della commissione per le misure del Monte Bianco. Borrel ha detto che non è accertato che il calo della neve sia dovuto al riscaldamento globale, anche se il 2023 è stato un anno molto caldo e ci sono 3.500 metri cubi di ghiaccio in meno rispetto al 2021.
Borrel ha spiegato che il Monte Bianco roccioso è alto 4.792 metri, ma visto che si conta anche la parte superiore alle rocce, l’altezza varia di giorno in giorno per la neve, che può essere diminuita dai venti di quota o aumentata dalle nevicate notturne.
Il drone, oltre che aver rilevato l’altezza, ha contribuito a fornire un importante dato scientifico che permetterà di controllare come sta andando lo scioglimento dei ghiacci perenni, viste le grandi ondate di calore degli ultimi periodi. Infatti si pensa che il riscaldamento globale potrebbe aumentare a tal punto da colpire zone sempre più alte della montagna.
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