di Cristian Castellini
Il calcio sa essere una fucina di grandi storie e imprese avvincenti. Ciononostante, lo sport è connesso al mondo reale, ne fa pienamente parte. Purtroppo può essere anche collegato alla delinquenza, soprattutto grazie alla quantità di soldi che rotola insieme al pallone. In Colombia il confine fra sport e malavita è molto sottile…
Edgar Paez, retroscena dell’omicidio
La notizia ha fatto il giro del mondo. Il presidente 63enne del Tigres, club militante nella seconda divisione colombiana, è stato ucciso da due uomini su una moto appena uscito dall’Estadio Metropolitano de Techo. Edgar Paez aveva appena assistito alla sconfitta per 2-3 rimediata contro l’Atlético Fútbol Club di Cali. Il Tigres si trova in concreto rischio di retrocedere, e la pessima situazione sportiva della società sembrava il primo movente per l’omicidio del presidente.
La gravità del fatto è quasi inaudita, visto che si è trattato di un atto evidentemente premeditato. Tre spari alla testa, al collo e al petto, il tutto visto dalla figlia del morto, illesa e inerme. Ciononostante, molti in Colombia iniziano a dubitare del movente sportivo del delitto. Insomma, l’omicidio sembra avere un’altra motivazione, slegata dal calcio e dalle brutte prestazioni del Tigres.
Paez fu investigatore presso la Procura Generale colombiana e agente del “Departamento Administrativo de Seguridad” (Dipartimento Amministrativo della Sicurezza). Nei panni di forza dell’ordine è stato condannato a 7 mesi di carcere per lesioni colpose, secondo MARCA. Inoltre, fonti colombiane come El Espectador fanno notare come Edgar Paez sia stato finanziatore e poi dirigente dell’Independiente de Santa Fe, in un periodo in cui il club era indebitato e faceva uso di fondi di non chiara provenienza; probabilmente investiti nella squadra per riciclarli, in quanto provenienti dal narcotraffico. Molti dirigenti della società di Santa Fe di quel periodo, infatti, si sono scoperti poi direttamente coinvolti nel traffico di droga.
Insomma, l’omicidio di Edgar Paez ha scosso il mondo sportivo colombiano, ma molto probabilmente il calcio c’entra poco. Il passato quantomeno fosco dell’interessato lascia riflettere, e le autorità colombiane sapranno fare chiarezza sulla situazione nei prossimi mesi.
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