di Lorenzo Peratoner
Può un addetto alle pulizie mandare all’aria decenni di ricerca scientifica? A quanto pare sì, ed è accaduto nel Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, nello stato di New York. Il risultato di questa disattenzione si è tradotto in una causa da parte dell’università per oltre un milione di dollari di risarcimento. Vediamo i dettagli, come riportati da Il Messaggero.
L’errore dell’addetto e la causa legale dell’università
All’interno di un congelatore dell’istituto erano conservati campioni di cellule e altri materiali di ricerca, oggetto di studio per oltre 20 anni. L’addetto alle pulizie, tuttavia, il 14 settembre 2020 aveva scollegato temporaneamente la corrente, a causa di un “fastidioso segnale acustico“, facendo così innalzare la temperatura (da -44°C a -3,5 °C) del congelatore e danneggiando in maniera irreversibile i soggetti di ricerca.
Questo fatto si è verificato nonostante fosse stato apposto un cartello esplicativo, davanti al frigorifero, che ammoniva di non scollegarlo:
“Questo congelatore emette un segnale acustico perché è in riparazione. Si prega di non spostare o staccare la spina. Non è richiesta alcuna pulizia in quest’area. Se si desidera disattivare il suono, è possibile premere il pulsante di allarme/test per 5-10 secondi”. (Times Union)
Le cellule andate perdute erano analizzate dai ricercatori per studiare a fondo i processi di fotosintesi, così da accumulare delle conoscenze che si sarebbero potute impiegare verso l’evoluzione e sviluppo dei pannelli solari.
Di recente, l’università ha pertanto proceduto mediante vie legali contro l’impresa di pulizia “Daigle Cleaning Services“; il legale dell’università ha affermato:
“Il comportamento e la negligenza delle persone hanno causato tutto questo. Sfortunatamente, hanno spazzato via 25 anni di ricerca”.
Per i danni causati da questa negligenza, si prospettano almeno un milione di dollari di risarcimento, ovvero la cifra necessaria per ripristinare il laboratorio di ricerca dai danni recati.
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