Il bikini è tra i capi d’abbigliamento femminili che hanno contribuito a fare la storia. Dai divieti fino alla graduale accettazione nella vita quotidiana, il famoso “due pezzi” ha lasciato un marchio indelebile nella moda femminile…
Il 5 luglio si celebra la nascita del bikini; nel lontano 1946 il sarto francese Louis Réard inventò il famoso due pezzi. L’idea gli venne dopo aver visto una donna arrotolare le estremità del costume per prendere il sole. Da lì, il geniale input per creare quattro triangoli di stoffa uniti soltanto da laccetti.
La fantasia del modello originale era la cosiddetta newspaper (foglio di giornale): per la prima volta nella storia infatti, l’ombelico femminile era scoperto; un tabù, fino a quel momento, che creò un certo scalpore nell’opinione pubblica. Nemmeno il nome fu scelto a caso: il termine bikini si ispirava proprio all’Atollo Bikini, un insieme di isole locate nell’Oceano Pacifico in cui gli USA conducevano test nucleari proprio al momento del lancio dell’indumento.
Il bikini, inizialmente, ha vissuto dei veri e propri momenti di difficoltà. Louis Réard non riuscì a trovare delle modelle disposte a posare con quel nuovo capo d’abbigliamento, così decise di ingaggiare la 19enne Micheline Bernardini, una famosa spogliarellista di Parigi. Dopo la presentazione, seguirono subito i primi divieti relativi al prodotto; il due pezzi venne vietato sulle spiagge di Australia, Belgio, Spagna, Portogallo e Italia, e venne discriminato anche dalle donne americane, considerate le più “al passo con i tempi”.
Il noto costume a due pezzi sembrava quindi destinato al fallimento fin quando ricevette una spinta mediatica direttamente dal mondo del cinema. Fu Brigitte Bardot la prima donna che indossò liberamente il bikini in Costa Azzurra, e poi si mostrò alle telecamere nel 1952 nel film Manina, the Girl in the Bikini. Ma questo non fu certo l’unico “aiuto”; nel 1962 infatti, ci fu la famosa apparizione di Ursula Andress in bikini bianco panna con annessa cintura, in una scena del film Agente 007 – Licenza di uccidere.
In Italia, negli anni ’50, il bikini era considerato un indumento che offendeva il comune senso del pudore ed era quindi soggetto a stretti controlli da parte delle forze dell’ordine. Ma forse era già presente nel Bel Paese molti anni prima; la storia di questi costumi da bagno infatti è molto antica. Esistono addirittura delle prove che sia comparso per la prima volta durante il periodo imperiale romano…
Queste prove sarebbero delle raffigurazioni nei mosaici romani di Villa del Casale in Sicilia. Qui le ragazze raffigurate sono atlete e quindi, il costume era utilizzato per svolgere attività sportiva e non per prendere il sole sul bagnasciuga. All’epoca dei romani si era soliti nuotare completamente nudi e il costume che diventò famoso negli anni ’50 era utilizzato soltanto per l’atletica…
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