Milioni di anni fa, accanto ai dinosauri, vivevano altre particolari specie di rettili. Dotati di grandi ali, e probabilmente antenati degli odierni uccelli, gli pterosauri dominavano i cieli della Terra. Nell’ambito scientifico sono ritenuti i primi vertebrati ad aver sviluppato il volo battente, e alcuni esemplari potevano raggiungere gli 11 metri di apertura alare. Uno pterosauro in particolare ha destato la curiosità dei ricercatori, ecco perché.
Il primo esemplare di questi antichissimi rettili fu scoperto nel 1784, e si pensava che le lunghe ali fossero in realtà delle pinne. Affermazione smentita nel 1830, ad oggi sono ancora molteplici i dubbi circa questi maestosi animali. Tuttavia, poche ore fa su Nature, è arrivata dal Brasile un’importante scoperta in seguito a delle ricerche su un fossile di 115 milioni di anni fa. I resti appartengono ad un esemplare di Tupandactylus Imperator, particolare tipo di pterosauro, dotato di un’iconica e bizzarra cresta sul capo. I ricercatori hanno sempre dibattuto sulla presenza o meno di piumaggio sul corpo di questi animali, ed oggi il dibattito può dirsi definitivamente chiuso.
La scoperta, infatti, riguarda proprio un bordo di piume, posto alla base della cresta dello pterosauro. Secondo le affermazioni di Aude Cincotta, ricercatrice presso l’istituto reale belga di scienze naturali, queste piume, simili a quelle dei moderni uccelli, non servivano però per il volo: la loro funzione era prettamente comunicativa. L’ipotesi, avvalorata dall’osservazione delle piume al microscopio, è data dalla presenza di particolari granuli di melanina in queste ultime. La melanina, presente nelle piume degli uccelli odierni, serve a definire il colore del piumaggio, permettendone anche la modifica. Le ricerche sul fossile hanno, dunque, permesso di capire che non solo le piume erano effettivamente presenti, ma che già svolgevano anche la funzione comunicativa che hanno oggi.
“È stato del tutto inaspettato, per decenni i paleontologi hanno discusso sulla presenza o meno di piume negli pterosauri”, ha commentato Cincotta. “La scoperta dimostra che la colorazione era una caratteristica fondamentale anche delle primissime piume”.
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