di Antonio Stiuso
Il 12 giugno del 1942, giorno del suo tredicesimo compleanno, Anna Frank riceve un regalo: un semplice diario, destinato però a rimanere nella storia. E il 1 agosto del 1944 invece, esattamente 78 anni fa, la piccola Anna ha scritto l’ultima pagina delle sue memorie, qualche giorno prima di essere arrestata insieme alla sua famiglia…
Un diario iconico e una testimonianza inequivocabile
Il 1 agosto del 1944 la giovane Anna Frank scrive l’ultima pagina del suo diario; pochi giorni più tardi infatti, il 4 agosto, viene arrestata dai nazisti e portata, insieme a tutta la sua famiglia, nel campo di concentramento di Westerbork. Su queste pagine inizia a scrivere quasi per gioco, come è giusto che faccia una bambina della sua età.
Quel gioco, però, era dettato dalla necessità di evadere dalla realtà. Fuori infatti c’è la guerra e l’Olanda è in mano alle forze tedesche da ben due anni; così la piccola Anna inizia a scrivere ad un’amica immaginaria di nome Kitty, con la quale parla della sua vita scrivendole della scuola, della sua famiglia e di quell’incubo, la vita clandestina, che lei e i suoi cari sono costretti a vivere. Un racconto dettagliato fatto di angosce, sogni e illusioni, spezzati dalle descrizioni dei turni per il bagno, della distribuzione del cibo, dalla paura delle malattie e della guerra, fino ad arrivare al fatidico 1 agosto.
Come sono arrivate ai giorni nostri le memorie di Anna Frank?
La famiglia Frank, quindi, è costretta alla vita clandestina per sfuggire alla caccia all’uomo avviata dai nazisti; nel bunker segreto dove si rifugiano portano con loro il minimo indispensabile, in modo da passare inosservati. Anna decide comunque di portare con sé l’oggetto che per lei, in quel momento, era il più importante: un piccolo diario che, senza saperlo, sarebbe diventato in futuro uno dei documenti più importanti e utili a ricostruire uno dei periodi di storia più oscuri dell’umanità.
Nonostante la famiglia Frank sia nascosta, il 4 agosto del 1944 viene individuata e arrestata, e condotta al campo di concentramento di Westerbork, dove morirono tutti i membri della famiglia, ad eccezione del padre, Otto Frank. Nel frattempo, alcuni amici di famiglia riuscirono a salvare gli appunti di Anna consegnandoli a quest’ultimo, rilasciato poi dalle forze Alleate; il padre in seguito ne curò la pubblicazione, avvenuta ad Amsterdam nel 1947, con il titolo originale di Het Archterhuis (Il retrocasa).
Infine l’UNESCO, nel 2009, ha inserito il Diario di Anna Frank nell’Elenco delle Memorie del mondo; questo rappresenta un programma volto a censire e salvaguardare il patrimonio documentario dell’umanità dai rischi connessi all’amnesia collettiva e alla negligenza; il manoscritto originale, invece, è attualmente conservato nell’Istituto Nazionale degli Archivi sulla Seconda Guerra Mondiale di Amsterdam.
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